Ottavo posto in classifica e 45 punti fatti in 30 giornate di campionato: la stagione del Napoli è praticamente da buttare via, anche se guai a non metterci impegno nelle 8 gare che restano fino alla fine dell’anno. E pensare che 365 giorni fa gli azzurri erano pronti per festeggiare il terzo scudetto della storia. Un’involuzione tremenda, partita all’addio di Giuntoli e Spalletti. Ed è proprio dal direttore sportivo e all’allenatore che dovrà ripartire il presidente De Laurentiis il prossimo anno. I casting sono iniziati e le possibilità sono al momento parecchie. Il patron ha iniziato a sondare il campo e a breve dovrà prendere una decisione. Per commentare la stagione del Napoli e la scelta del prossimo allenatore, Salvatore Aronica, che ha indossato la maglia azzurra per 5 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Napoli cerca il nuovo allenatore: Aronica commenta a Tag24
La pesante sconfitta arrivata contro l’Atalanta ha tagliato le gambe al Napoli. Si trattava di un match da dentro o fuori per la corsa Champions e per salvare la stagione, ma al Maradona gli azzurri hanno prestato il fianco alla Dea. Ora il quarto posto, occupato dal Bologna, dista 13 punti e la possibilità di restare fuori dall’Europa è concreta. La stagione, bene o male, è andata e il presidente De Laurentiis si è già messo a lavoro per il prossimo anno. Per prima cosa bisognerà trovare il nuovo allenatore. A un certo punto Calzona sembrava una possibilità, ora è chiaro che non sarà lui il tecnico del futuro. I nomi sul banco sono molti e in cima alla lista ci sarebbe quello di Italiano. Per commentare la stagione del Napoli e il prossimo allenatore, Salvatore Aronica, che ha un importante passato in azzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La sconfitta contro l’Atalanta compromette una volta e per tutte la stagione del Napoli?
“Non so se compromette del tutto la stagione del Napoli, ma resta il fatto che si tratta di un’annata complicata dall’inizio alla fine. Mancano ancora otto giornate alla fine del campionato e ad oggi gli azzurri hanno completamente pregiudicato la possibilità di arrivare in Champions. Dovranno giocare fino alla fine dell’anno per raggiungere comunque una posizione Europea, ma che sicuramente non sarà la più importante”.
Quale deve essere l’obiettivo da qui alla fine dell’anno?
“L’obiettivo primario deve essere quello di entrare comunque in Europa o anche in Conference League. Se così non fosse potremmo definire questa stagione ancora più fallimentare di quello che si era ipotizzato a metà anno. Pensare che è un club come il Napoli debba rimanere fuori da ogni tipo di competizione Europea sarebbe una tragedia sportiva. Ne va del prestigio del club e questa cosa andrebbe valutata anche sotto il punto di vista societario”.
A un certo punto sembrava che Calzona potesse essere un’opzione anche per il futuro. Non è più così?
“Sinceramente non ho mai pensato che Calzona potesse essere un nome buono anche per il futuro del Napoli. Già da novembre, quando De Laurentiis ha deciso di mandare via Garcia e di affidare la squadra a Mazzarri, si era parlato di un traghettatore che doveva portare gli azzurri fino alla fine dell’anno. Per Calzona valeva lo stesso discorso. Lui è arrivato con un doppio incarico, probabilmente più carico del suo predecessore, ma comunque il discorso era lo stesso. A prescindere dai risultati sarebbe stato soltanto un impegno temporaneo”.
Tanti i nomi che circolano in orbita Napoli, quale sarebbe secondo te il più giusto? Italiano è un profilo adatto?
“Credo che il Napoli per iniziare il nuovo corso dovrebbe puntare o su un allenatore di grossa esperienza come potrebbe essere Conte, oppure su un giovane di talento alla Thiago Motta. Mi piacciono anche i nomi di de Zerbi o Italiano e credo che quest’ultimo sia in vantaggio rispetto agli altri. L’allenatore della Fiorentina ha già fatto capire che lascerà la viola a fine anno e inoltre fa lo stesso modulo che il Napoli ha adottato negli ultimi sette o otto anni. Sarebbe un vantaggio sia per il club che con l’allenatore poter lavorare con lo stesso sistema di gioco che è già congeniale alle sue idee”.
Osimhen e non solo, sul mercato sarà rivoluzione?
“Molte cose sono già state decise e non sono sanabili. Mi vengono in mente Innanzitutto le situazioni con Osimhen e Zielinski, ma oltre a loro credo che altri quattro o cinque big del Napoli cambieranno aria. Il club potrebbe decidere di cedere anche Kvara per fare cassa e ripartire completamente da zero, con un nuovo allenatore e un nuovo direttore sportivo che cercherà di allestire una squadra competitiva. Cambiando così tante pedine però si dovrà mettere in conto l’idea che ci possa volere del tempo”.
La stagione sta volgendo al termine, alla fine ti sei fatto un’idea chiara di cosa possa essere accaduto per avere un crollo così verticale?
“La mia idea me la sono già fatta fa un po’ di tempo. Se vinci il campionato e all’indomani di una vittoria che mancava da 30 anni vanno via sia il direttore sportivo che l’allenatore, vuol dire che il vaso era già crepato da tempo. Se poi a questo aggiungi la scelta sbagliata sul primo allenatore, che ti costringe poi a prendere un traghettatore e dunque a dichiarare che la stagione ormai è andata persa, comprometti tutto. La società ha sbagliato e non ha fatto sì che il Napoli si potesse rimettere in gioco”.