Ti è mai capitato di confondere sogno e realtà, creando una sorta di sovrapposizione tra i due mondi? Questo fenomeno può essere intrigante, ma può anche suscitare domande sul funzionamento della mente umana e un certo grado di angoscia.

Le ragioni di questa confusione possono essere varie e comprendere aspetti psicologici profondi. Scopriamo perché questo accade e da cosa è causata questa sovrapposizione tra mondo onirico e mondo reale.

Perché a volte ti capita di confondere sogno e realtà

È comune sperimentare, a volte, una sorta di confusione tra sogno e realtà. Durante un sogno, possiamo percepire ciò che accade come reale, mentre talvolta situazioni della vita reale possono sembrare parte di un sogno.

Inoltre, i ricordi di un sogno possono essere interpretati come ricordi di eventi realmente accaduti. Anche se solitamente ci accorgiamo presto dell’errore, esistono casi in cui una persona può credere per un certo periodo che il ricordo di un sogno sia legato a un evento reale.

La correzione di tali errori può avvenire tramite nostra riflessione, informazioni esterne o la realtà stessa che ci mette di fronte ai fatti. È interessante notare che in alcune situazioni, la persona può sperimentare una certa incertezza che la spinge a confrontarsi con altri per chiarire la situazione.

Ad esempio, potrebbe accadere che dopo aver sognato la morte di un familiare, la persona creda erroneamente che l’evento sia realmente accaduto. Tuttavia, attraverso la riflessione personale o l’interazione con altri, si può correggere l’errore di pensiero e raggiungere una consapevolezza.

Esiste la possibilità, però, che residui di ricordi di sogni non corretti persistano nella memoria. I sogni possono contribuire alla formazione di falsi ricordi, poiché alcuni possono essere così vividi e realistici da confondersi con eventi reali.

Anche se, la maggior parte dei sogni è così improbabile o assurda che è improbabile che si verifichi una confusione tra sogno e realtà.

Scopri cosa sono le allucinazioni notturne, cliccando qui.

Confondere i sogni con la realtà può essere considerata una patologia?

Di solito no. Confondere i sogni con la realtà e mescolare i ricordi potrebbe essere un’esperienza non patologica, ma in alcuni casi potrebbe indicare la presenza di una condizione sottostante.

Questi fenomeni possono essere legati a disturbi del sonno come il disturbo comportamentale del movimento rapido degli occhi (REM), o a condizioni neurologiche e psichiatriche come la schizofrenia o il disturbo da stress post-traumatico.

Ma non è detto. I sogni vividi e la confusione tra sogno e realtà possono verificarsi anche in assenza di una patologia, come una condizione fisiologica in alcune fasi della vita.

Se queste esperienze sono frequenti o influenzano significativamente la vita quotidiana, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale per una valutazione dettagliata. Un esperto può aiutare a determinare se ci sono cause sottostanti che richiedono attenzione e fornire un trattamento adeguato.

Cosa diversa sono i sogni lucidi

Secondo gli esperti, i sogni lucidi possono essere il risultato di un’oscillazione tra stati di sogno e di veglia, in cui la persona si sveglia durante il sogno ma sceglie di tornare immediatamente nel mondo onirico. Adrian Parker, professore di psicologia presso l’Università di Göteborg, spiega che in un sogno lucido si è consapevoli di essere nel mondo onirico, ma si continua a sognare mantenendo questa consapevolezza intatta.

Parker, che ha studiato i sogni lucidi per molti anni, sta attualmente lavorando con un gruppo di sognatori lucidi per approfondire questo fenomeno. Secondo lui, i sogni lucidi si verificano nel 60-85% delle persone, con esperienze che variano dalla breve sensazione di consapevolezza a viaggi più prolungati nel subconscio.

Tuttavia, sembrano essere più comuni tra i più giovani, il che potrebbe essere dovuto al fatto che i sogni lucidi sono diventati un fenomeno di studio solo negli ultimi anni e potrebbero non avere ricevuto la stessa attenzione nelle generazioni passate.