In Giappone e nelle Filippine è rientrata l’allerta tsunami: dopo le fortissime scosse di terremoto che hanno colpito Taiwan il 3 aprile 2024 – le più violente registrate nel corso degli ultimi 25 anni – il Paese del Sol Levante aveva dichiarato lo stato di allarme, così come accaduto nelle Filippine.
Giappone e Filippine, rientrata allerta tsunami dopo il violento terremoto a Taiwan
L’area orientale di Taiwan, il 3 aprile 2024, è stata colpita da un fortissimo terremoto, il più violento, secondo quanto riportano le statistiche ufficiali, negli ultimi venticinque anni. La potenza delle scosse registrate – con picchi fino a 7.4 – nello Stato, ha messo in allerta che altri Paesi vicini. Il Giappone e le Filippine avevano dichiarato l’allarme per un possibile tsunami.
Le autorità giapponesi hanno avvertito i cittadini dell’eventuale pericolo in arrivo, chiedendo alla popolazione di prestare la massima attenzione, riparandosi in luoghi sicuri. Le prefettura di Okinawa e Naha, hanno sospeso i voli nei principali aeroporti in via precauzionale.
Gli allarmi per lo tsunami in Giappone e nelle Filippine sono successivamente rientrati. Il Pacific Tsunami Warning Center ha confermato che la minaccia legata al sisma che ha colpito Taiwan è al momento scongiurata. Anche l’agenzia sismologica delle Filippine ha revocato l’allerta, rivolta soprattutto alle zone costiere del Paese. Non sarebbero stati osservati cambiamenti significativi del livello del mare nelle azioni di monitoraggio.
Giappone e Filippine revocano allerta dopo terremoto a Taiwan: bilancio delle vittime
E’ di 7 morti e 736 feriti il bilancio delle vittime, al momento disponibile, del tragico e violento terremoto che si è verificato a Taiwan, con magnitudo di 7.4, colpendo soprattutto la costa orientale del Paese. Oltre settanta persone sarebbero intrappolate ancora sotto le macerie.
Il sisma, secondo i dati diffusi dall’Istituto geofisico statunitense Usgs, ha avuto origine a 18 km a sud-est di Hualien City, a circa 155 km a sud della capitale dello Stato, Taipei; la profondità è stata pari a 34,8 km. Dopo la prima scossa, altre 58 di assestamento hanno fatto tremare il Paese: tra queste, nove avrebbero raggiunto una magnitudo tra 5 e 6.