Si è spento all’età di 93 anni in una casa di riposo in Florida lo scrittore John Barth. La notizia della sua morte è stata confermata dalla moglie, Shelly Barth. Considerato da molti il padre della letteratura postmoderna americana, tanti sono i romanzi che hanno avuto un grande successo e che sono stati tradotti anche in Italia. Romanzi nei quali lo scrittore ha affrontato temi controversi, dal suicidio all’aborto.

Il romanziere, che ha spesso esplorato il rapporto tra pubblico e narratore, ha sottolineato di essere stato ispirato da “Le mille e una notte”, un’opera che ha scoperto mentre lavorava nella biblioteca di classici della Johns Hopkins University. Nel 1991, Barth dichiarò all'”Associated Press”: “È un atto donchisciottesco, in questo momento del secolo, scrivere materiale letterario e affrontare un numero di lettori in calo e un mondo editoriale in cui le aziende sono proprietà di altre società”.

John Barth causa morte, età e carriera

John Barth era nato il 27 maggio del 1930 a Cambridge, nel Maryland, insieme alla gemella Jill: “I gemelli condividono la curiosa esperienza di […] acquisire la capacità linguistica e altre abilità di base à deux, usando nel frattempo un linguaggio che precede e insieme supera il discorso articolato. Il discorso, nella prospettiva di due bambini gemelli, è per gli Altri”, avrebbe detto tempo dopo.

Dopo aver studiato alla scuola d’arte Julliard di New York e, successivamente, all’Università Johns Hopkins in cui si laureò nel 1952, intraprese l’attività di docente. Dal 1953 al 1965, ha insegnato alla Pennsylvania State University, successivamente alla State University of New York di Buffalo e alla Johns Hopkins per poi ritirarsi dall’attività di docente. Nel 1956, Barth esordisce come scrittore pubblicando il suo primo romanzo, L’Opera Galleggiante. Il successo arriva subito: il libro è tra i finalisti del prestigioso National Book Award.

A questo romanzo, segue poi Fine della strada del 1958. A 30 anni pubblica il suo terzo romanzo, Il coltivatore del Maryland, romanzo epico-satirico che tratta il tema della colonizzazione del Maryland ed è basato sulla vita di un poeta, Ebenezer Cook, che scrisse un poema dallo stesso titolo. Tra gli anni 60 e 80, John Barth si impone sempre di più sulla scena letteraria americana con i romanzi Giles ragazzo-capra e La casa dell’allegria. Il primo è un romanzo ambientato in un’immaginaria mega-università, metafora del mondo intero in epoca di Guerra Fredda mentre l’altro è una raccolta di racconti che lo consacrerà come il padre della letteratura postmoderna.

Con Chimera si aggiudica nel 1973 il National Book Award per la narrativa ex aequo con Augustus di John Williams. Seguono poi altri importanti romanzi Sabbatical, The Tidewater Tales, The Last Voyage of Somebody the Sailor, una raccolta di racconti dal titolo On with the story e un’opera semi-autobiografica, Once upon a time. L’ultimo romanzo, Coming Soon, risale al 2001 e racconta la storia di una competizione fra un anziano e celebre insegnante di scrittura e un suo brillante allievo alla Johns Hopkins University.

Oltre ai romanzi, Barth è stato inoltre autore di un gran numero di articoli, introduzioni, interventi critici in occasione di seminari e convegni. Lo scrittore ha partecipato anche alla discussione teorica circa il declino dell’importanza del romanzo come forma letteraria. Così aveva dichiarato: “Mi sento come Scheherazade ne Le mille e una notte, cerco disperatamente di sopravvivere creando letteratura”.

Proprio su tale argomento, Barth aveva pubblicato un saggio dal titolo The Literature of Exhaustion, paragonabile a Morte dell’autore di Roland Barthes. Il suo ultimo libro, una raccolta di saggi intitolata Postscripts (o Just Desserts): Some Final Scribblings, è stato pubblicato nel 2022.

Moglie e figli

John Barth è stato sposato due volte. Della prima moglie, da cui ha avuto tre figli, non si hanno informazioni. Sappiamo però che intorno agli anni 70, Barth si risposò con la seconda moglie, Shelly.