Bonus edilizi, quali sono rimasti dopo la stretta del decreto 39 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 marzo 2024? Il provvedimento ha rivisto il quadro delle agevolazioni edilizie rendendo inefficace, per molti operatori, il ricorso alle due opzioni di cessione dei crediti d’imposta e di sconto in fattura.
A essere penalizzati sono soprattutto i contribuenti che speravano di aver conservato il diritto a utilizzare in pieno il superbonus per i lavori nei condomini. Per questi operatori, dopo la riduzione della percentuale di agevolazione, arriva anche la perdita delle due opzioni qualora non siano stati avviati i lavori entro il giorno 29 marzo 2024.
Per molti bonus edilizi la data di scadenza è fissata al prossimo 31 dicembre. Poche le agevolazioni che resisteranno anche nel 2025: alcune avranno una riduzione di percentuale di copertura delle spese, altre invece pagheranno gli effetti proprio del decreto approvato qualche giorno fa come il bonus di abbattimento delle barriere architettoniche, di molto ridimensionato rispetto al 2023.
Bonus edilizi rimasti 2024, quando si può usare il superbonus con cessione crediti e sconti
Bonus edilizi, cambia la mappa delle agevolazioni possibili per i lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico. Il superbonus, già sceso di percentuale dal 90% del 2023 al 70% del 2024, nel prossimo anno avrà un’ulteriore riduzione al 65%. Ma il decreto 39 del 30 marzo scorso ne limita ulteriormente l’utilizzo della cessione dei crediti e dello sconto in fattura.
Il bonus 110% resiste solo per i condomini che abbiano approvato la delibera condominiale non oltre il 18 novembre 2022 e abbiano presentato la Certificazione asseverata di inizio dei lavori (Cilas) entro il 31 dicembre 2022; oppure i condomini che abbiano deliberato tra il 19 e il 24 novembre 2022 e presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022.
Il 31 dicembre 2023 è sparito anche il superbonus villette che consentiva, fino a quella data, di fruire del 110% di sconto per chi avesse raggiunto il 30 per cento di stato di avanzamento dei lavori entro il 30 settembre 2022. Diversamente, i proprietari delle villette hanno potuto fruire del superbonus nello scorso anno al 90% purché con redditi familiari non superiori a 15.000 euro.
Bonus edilizi rimasti 2024: ecobonus, mobili, green e verde
Nel 2025 sparirà la maggior parte dei bonus vigenti nel 2024. Occhio dunque a fare presto per i lavori in ecobonus, con agevolazione del 50% e del 65%, e all’ecobonus per lavori pesanti con percentuali variabili tra il 65%, il 70% e il 75%, a seconda dei casi. Scade il prossimo 31 dicembre anche il bonus mobili, che già dal 1° gennaio di quest’anno ha subito una riduzione della spesa massima agevolabile (da 8.000 a 5.000 euro con bonus del 50%). La misura, tuttavia, spetta solo se l’acquisto è collegato a un intervento di ristrutturazione.
Termina a fine anno anche il bonus verde con agevolazione del 36%, mentre il bonus case green, calcolato sull’Iva pagata per comprare un’abitazione ad alta efficienza energetica – in classe A o B – ha terminato la sua validità il 31 dicembre 2023.
Tutte i possibili utilizzi del sismabonus anche per comprare casa: scadenza 31 dicembre 2024
Opportunità fino alla fine del 2024 sono possibili con il sisma bonus. Infatti, anche per il 2024 – come già nel 2023 – si può fruire delle percentuali di agevolazione delle spese dal 70% all’85%. Il bonus spetta nella misura del 70 per cento per lavori che migliorino di una classe il rischio sismico; con due classi di avanzamento si ottiene l’80% di agevolazione. Se i lavori si riferiscono alle parti comuni di un condominio, le percentuali si elevano, rispettivamente, di altri 5 punti percentuali.
Si può fruire ancora del sisma bonus acquisti con percentuali del 70% e dell’85% e del bonus potenziato eco e sismico. In questo caso, le percentuali di agevolazione delle spese variano dall’80% all’85%.