Come funziona e quali sono i vantaggi del prestito vitalizio ipotecario? Si tratta di una tipologia di finanziamento a medio lungo periodo che risulta essere garantito da una garanzia ipotecaria.
Nell’ampio panorama del mercato dei prestiti e dei finanziamenti c’è una tipologia di prestito, che non tutti conoscono. Si tratta del prestito vitalizio ipotecario: una tipologia di finanziamento a medio-lungo periodo, il cui rimborso avviene al momento del decesso del sottoscrittore.
Tale tipologia di prestito prevede l’ipoteca sul bene immobiliare, che viene utilizzato come prima casa. Questo prestito è disciplinato dal regolamento del MISE e dalla Legge n. 44 del 2015. I soggetti coinvolti nella redazione del regolamento le associazioni dei consumatori, il MISE, l’ABI.
Prestito vitalizio ipotecario: come funziona?
Il prestito vitalizio ipotecario è una tipologia di finanziamento che ha come oggetto l’erogazione di un prestito da parte di un intermediario bancario a persone fisiche, che sono in possesso di determinati requisiti. Questa tipologia di finanziamento è erogata a favore delle persone fisiche che hanno un’età superiore ai 60 anni. I soggetti coinvolti e sottoscrittori del contratto di prestito vitalizio ipotecario sono la banca che eroga il prestito ed i soggetti che richiedono questa tipologia di finanziamento.
Il finanziatore può essere un istituto bancario o un intermediario iscritto nell’albo all’articolo 106 del TUB. Il prestito non finalizzato è garantito da una garanzia ipotecaria di primo grado su un bene immobiliare ad uso residenziale. Vendere un immobile all’intermediario bancario è una soluzione vantaggiosa per ottenere un prestito vitalizio ipotecario senza dover rischiare un’esecuzione forzata o un pignoramento.
Il rimborso del prestito vitalizio ipotecario è a carico degli eredi del soggetto istante e avviene in un’unica rata. Sugli eredi grava la quota capitale e l’ammontare di interessi maturati, oltre all’importo delle spese.
Prestito vitalizio ipotecario: quando viene richiesto il rimborso?
Il rimborso del prestito vitalizio ipotecario può essere richiesto al momento del decesso del soggetto istante, quando vengono eseguite determinate azioni volte a ridurre il valore del bene immobiliare, quando vengono trasferiti i diritti reali sul bene immobiliare dato in garanzia e quando da una perizia emerge che l’istante abbia apportato variazioni al bene immobiliare.
Il rimborso può essere richiesto anche nel caso in cui, dopo la sottoscrizione del prestito, ci siano altri soggetti a prendere la residenza nel bene immobiliare. Nel caso in cui il finanziato sia rappresentato da più persone, è possibile che la banca richieda il rimborso alla persona più longeva.
Prestito vitalizio ipotecario: interessi e spese
Il rimborso del prestito vitalizio ipotecario non va a gravare sul soggetto istante, ma sui suoi eredi. Il prestito vitalizio ipotecario prevede la capitalizzazione degli interessi e prevede l’applicazione di determinate spese.
I soggetti sottoscrittori del contratto di prestito possono concordare per il rimborso progressivo dell’ammontare degli interessi e degli oneri prima che accadano uno degli eventi che comportano il rimborso. In tale modo gli eredi devono provvedere al rimborso della sola quota capitale del prestito vitalizio ipotecario, venendo ad evitare la capitalizzazione degli interessi.
La garanzia del prestito vitalizio ipotecario è rappresentata dall’ipoteca di primo grado sul bene immobiliare ad uso residenziale e sulle pertinenze. L’istituto bancario non può scrivere la garanzia ipotecaria su più di un bene immobiliare del soggetto istante.
Prestito vitalizio ipotecario: quali sono le tutele per la banca?
Nel caso il cui il soggetto finanziato non adempia l’obbligazione, la banca o l’intermediario creditizio potrà tutelarsi in questi modi. Se entro un anno dal verificarsi di uno degli eventi sopra citati il rimborso non viene eseguito, l’istituto bancario può vendere il bene immobiliare al prezzo di mercato, che viene stabilito da un perito.
L’intermediario creditizio può avviare in autonomia il recupero del credito senza dover necessariamente ricorrere alla procedura giudiziaria. Le due parti possono mettersi d’accordo affinchè l’erede si occupi della commercializzazione del bene immobiliare: è importante che il perfezionamento della compravendita dell’immobile avvenga entro un anno dalla successione.