Nella trentesima giornata di campionato l’Inter batte anche l’Empoli e resta a quota +14 dal Milan, che insegue in seconda posizione. I nerazzurri vedono il traguardo ormai a un passo e si preparano a festeggiare lo scudetto. Al termine della stagione mancano ancora otto giornate, ma la matematica certezza arriverà sicuramente prima. Un obiettivo raggiunto grazie all’apporto di tutti, a partire dal mister e fino ad arrivare anche a chi ha giocato meno. D’altronde il club di Zhang ha messo su una squadra straordinaria, grazie al lavoro di Marotta e Ausilio, che possa consentirgli di aprire un ciclo vincente. Per commentare la stagione dell’Inter e l’importanza di Inzaghi, Marco Branca, ex calciatore che è stato anche dirigente nerazzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Inter, inzaghi a un passo dal suo primo scudetto: Branca a Tag24

Una Supercoppa vinta, lo scudetto in tasca e ancora otto partite da giocare da qui alla fine. Cosa si può chiedere ora all’Inter di Inzaghi? L’obiettivo 100 punti è possibile e i nerazzurri, impegnati su una sola competizione, adesso puntano ai record. Il rammarico per l’eliminazione in Champions resta, ma quella che sta per concludersi resta un’annata da incorniciare. Mister Inzaghi è stato bravo, ha coinvolto ogni tassello di questa rosa, ha ricevuto tanto dai suoi ragazzi e ora si appresta a festeggiare il primo scudetto della sua carriera. Per la matematica manca ancora qualche punto, ma è solo questione di tempo. La società è già al lavoro per la prossima stagione, perché adesso questa squadra deve tornare grande anche in Europa. Per commentare la stagione dell’Inter e il futuro di Inzaghi, Marco Branca, ex calciatore e dirigente nerazzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Lo scudetto è sempre più vicino, si aspettava un’Inter così concreta in campionato?

“Assolutamente sì, perché questa squadra aveva già dimostrato la sua grandezza nei campionati precedenti. Quest’anno è ulteriormente migliorata dal punto di vista della sicurezza e delle soluzioni di gioco ed è normale che abbia dominato con ampi meriti questo campionato”.

Resta la delusione per come è andata la Champions League?

“Sicuramente c’è rammarico per tutto l’ambiente. Si pensava che fosse l’anno buono per ripetere quanto ho visto un anno fa e magari arrivare nuovamente in finale. Purtroppo però c’è stata la classica partita in cui la qualità tecnica doveva fare la differenza e invece non l’ha fatta. Le occasioni di gol per i nerazzurri sono state tante, nel match d’andata, ma non sono state sfruttate al massimo. E anche nella gara di ritorno i nerazzurri hanno avuto la possibilità di chiuderla, ma senza riuscirci. Purtroppo questi gol fanno la differenza”.

Lo scudetto ormai è cosa fatta, l’obiettivo può essere il raggiungimento dei 100 punti?

“Non è tanto per i record in sé per sé, ma la volontà di continuare a rafforzarsi dal punto di vista tecnico e mentale. L’Inter ha già dimostrato di essere una grande squadra in tutto questo campionato e nella gara d’andata di Champions, ma serve sempre continuare ad allenarsi a certi livelli, non solo per questo campionato ma anche per quelli che verranno”.

Questa è un Inter che può aprire un ciclo di un certo tipo?

“Questa è un’Inter che ha già aperto un ciclo di un certo tipo. In questi anni ha portato a casa trofei e finali europee, cambiando anche qualcosa. La mentalità e lo zoccolo duro dell’ambiente, di chi è rimasto c’è già. Per cui devono solo continuare su questa strada e non aprire niente di nuovo”.

Quando una rosa è così forte, che tipo di mercato si deve fare?

“Mi aspetto poche mosse azzeccate e intelligenti. L’alternativa è quella di fare tante mosse, ma a quel punto si può sbagliare ancora meno. Il vantaggio dell’Inter è che ha una mentalità consolidata e quindi chiunque arriva deve essere scelto per capacità d’apprendimento e per voglia di mettersi a disposizione del mister, non solo dal punto di vista tecnico. Chiaramente poi ci sono i classici condizionamenti economici che vanno tenuti in considerazione. Se dovesse capitare qualcosa questa società sarà pronta a sostituire una pedina che va venduta, se non si può dire di no. Credo che in questi anni abbiamo già dimostrato abbastanza che anche se devono vendere hanno già pronti i sostituti”.

Quello dell’Inter è il centrocampo più forte d’Europa?

“Forse è il più forte d’Europa no, ma è sicuramente di livello molto alto. Credo che da questo punto di vista possano essere molto contenti”. 

Dopo l’eliminazione dalla Champions c’è stato anche qualcuno insoddisfatto del mister. Lei cosa ne pensa di Simone Inzaghi?

“Credo che abbia dimostrato di essere un tecnico molto bravo, che ha passato vari momenti e che ne è uscito fuori grazie al lavoro, alla determinazione e con sobrietà ed educazione. Non è uno che urla né tantomeno che punta a fare cose spettacolari. Credo che questo sia sinonimo di consistenza”.