La pratica di mangiare placenta, nota come placentofagia, ha suscitato un interesse controverso e considerevole.

Alcune neomamme sostengono i presunti benefici di questa abitudine per la salute, altri, invece, sollevano domande sulla sua sicurezza ed efficacia e non credono ai benefici.

In questo articolo esaminiamo la verità: mangiare placenta fa bene o no? Qual è la verità? Vediamo i dettagli.

Mangiare la placenta fa bene? Cosa si dice?

Si è diffusa l’idea che mangiare la placenta possa portare benefici alla salute delle donne dopo il parto, con benefici come:

  • un recupero più rapido;
  • un miglior benessere generale;
  • un aumento della produzione di latte materno;
  • la riduzione della depressione postpartum;
  • il rafforzamento del sistema immunitario.

Ci sono evidenze scientifiche di questi benefici del mangiare la placenta?

No, non ci sono evidenze scientifiche che supportino queste affermazioni. Al contrario, mangiare la placenta può aumentare il rischio di infezioni batteriche e virali sia per la madre che per il neonato. Pertanto, questa pratica non è raccomandata né indicata per migliorare la salute postpartum.

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Mangiare la placenta, cosa dicono i medici

Mangiare la placenta dopo il parto è stato associato a presunti benefici come il miglioramento del benessere, l’aumento della produzione di latte materno e la riduzione della depressione postpartum.

Tuttavia, le prove scientifiche attuali non supportano tali affermazioni. Gli studi indicano che non vi è alcuna differenza significativa nei livelli di energia, depressione postpartum o produzione di latte tra le donne che consumano la placenta e quelle che non lo fanno.

Pertanto, non esistono evidenze che dimostrino benefici per la salute derivanti dal consumo della placenta, né per la madre né per il neonato.

Dopo il parto dovresti mangiare una varietà di alimenti nutrienti come verdure, frutta, cereali integrali e proteine magre. Questo non solo aiuta nella perdita di peso, ma previene anche carenze vitaminiche o minerali, l’obesità e il diabete.

Le donne che allattano dovrebbero consumare almeno 1800 calorie al giorno per favorire la produzione di latte, evitando caffè, alcol e cibi crudi per prevenire disturbi al bambino. Se non allattano, la dieta dovrebbe essere meno calorica ma comunque equilibrata per promuovere la perdita di peso e prevenire problemi come stitichezza, obesità o diabete.

Quali sono i rischi derivanti dal mangiare la placenta

Il consumo di placenta, sia cruda che trattata, può esporre le donne a diversi rischi di infezione, tra cui streptococco di tipo B, epatite A, sifilide, zika, toxoplasmosi e HIV.

Queste infezioni possono derivare dalla contaminazione della placenta durante la gravidanza o il parto, o da una manipolazione inadeguata.

Inoltre, la placenta può contenere sostanze tossiche come arsenico, piombo, cadmio e mercurio, che possono causare avvelenamento.

Quindi non è assolutamente raccomandato mangiare placenta, ci sono solo rischi e nessun beneficio.

In Italia il consumo della placenta dopo il parto, non è regolamentata da leggi specifiche che ne vietano esplicitamente il consumo, ma non è una cosa raccomandata.

In quali parti del mondo si usa mangiare la placenta?

La placentofagia ha radici culturali in varie parti del mondo. In Africa, si crede protegga dalla negatività, in Asia che favorisca la salute e la fertilità, in Sud America che migliori il benessere fisico e spirituale, e nelle Americhe indigene, che possa essere vista come un rituale di guarigione e protezione. Tuttavia, nonostante queste credenze, mancano evidenze scientifiche sui suoi presunti benefici, mentre ci sono prove dei suoi rischi sulla salute.

In conclusione, non vi sono prove concrete che il consumo della placenta offra benefici per la salute, mentre esistono evidenze dei potenziali danni che può causare. Pertanto, è consigliabile evitare questa pratica non supportata dalla scienza.