Nel sud dell’Ecuador continuano gli scontri tra le forze dell’ordine e le bande armate. Nel Paese è in vigore lo stato di emergenza dallo scorso gennaio per far fronte alle violenze.
Almeno otto persone uccise in un attacco armato a Guayaquil in Ecuador
Almeno otto persone sono morte e altre otto sono rimaste ferite in un attacco armato sabato, 30 marzo, nella città di Guayaquil, situata nel sud-ovest dell’Ecuador. Le autorità hanno riferito che due persone sono morte sul colpo mentre altre sei a causa delle ferite riportate.
Solo un giorno prima, un altro gruppo armato ha ucciso altre cinque persone a Manabì, sulla costa ecuadoriana al nord di Guayaquil, durante un presunto rapimento.
Il governo manterrà le forze dell’ordine in strada anche dopo la fine dello stato di emergenza
Il Paese ha dichiarato lo stato di emergenza per 60 giorni il 9 gennaio, dopo che il leader della banda di narcotrafficanti Adolfo Macias, noto come Fito, ed altri criminali sono fuggiti dalla prigione. Il 7 marzo, il presidente, Daniel Noboa, ha prorogato la misura straordinaria fino all’8 aprile e ha annunciato il coprifuoco dalle 23:00 alle 05:00.
Le violenze delle bande armate continuano ancora. A marzo è stata uccisa, Brigitte Garcia, la sindaca più giovane del Paese.
Il governo non prolungherà lo stato di emergenza dato che la Costituzione ecuadoriana ne impedisce la proroga oltre tre mesi. La Cnn ha riportato che il ministero dell’Interno, Monica Garcia, ha affermato che il governo manterrà i militari e la polizia nelle zone di conflitto. Il presidente Noboa firmerà il decreto sulla decisione del governo.
La Corte Costituzionale si è pronunciata sulla questione: “L’intervento delle Forze Armate per garantire la sovranità e l’integrità territoriale è uno dei suoi poteri ordinari. In caso di conflitto armato, le Forze Armate possono mobilitarsi e intervenire, conformemente all’ordinamento giuridico, senza necessità di dichiarare lo stato di emergenza”.