Il mondo della formazione legale ha subìto notevoli cambiamenti ed evoluzioni, in particolare per quanto riguarda i corsi di preparazione alle professioni legali. Questi ultimi, fondamentali per chi aspira a intraprendere la carriera forense, spaziano da lezioni in presenza fino a soluzioni innovative online, offrendo un’interazione diretta e proficua tra studenti e docenti. La digitalizzazione ha portato alla creazione di piattaforme intuitive che facilitano l’apprendimento a distanza, rendendo la formazione più accessibile e flessibile. L’Agenzia delle Entrate ha fornito una risposta a una istanza di interpello proprio relativamente ai corsi di formazione forense: il chiarimento.

Chiarimenti AdE sui corsi di formazione forense: l’accreditamento presso il Consiglio Nazionale Forense

Con l’entrata in vigore del Decreto del Ministero della Giustizia n. 17 del 9 febbraio 2018, sono state stabilite nuove regolamentazioni per l’accesso alla professione legale. Questo ha richiesto agli enti formatori di adeguarsi, ottenendo l’accreditamento presso il Consiglio Nazionale Forense. Questo passaggio è fondamentale, poiché garantisce che i corsi offerti rispondano ai criteri qualitativi richiesti dalla legge, rafforzando la preparazione dei futuri avvocati. Un ente accreditato diventa di fatto una scuola forense autorizzata, con la capacità di erogare il corso obbligatorio previsto per l’abilitazione alla professione.

Il quesito fiscale sui corsi di formazione forense

Una delle questioni più sentite da chi opera nel settore della formazione legale riguarda il trattamento fiscale dei corsi offerti, in particolare per quanto attiene l’applicabilità dell’esenzione IVA. La normativa di riferimento è l’articolo 10, primo comma, n. 20, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, che prevede specifiche esenzioni per determinate attività educative e formative.

Corsi di formazione forense: analisi del trattamento IVA

La questione centrale riguarda la possibilità di applicare l’esenzione IVA ai corsi di formazione forense. L’interpretazione delle norme fiscali è complessa e richiede un’analisi dettagliata del quadro normativo, delle sentenze rilevanti e dei documenti di prassi. Secondo quanto riportato dall’istante, il Consiglio Nazionale Forense, in virtù della sua natura pubblicistica e delle funzioni amministrative e giurisdizionali che gli sono attribuite, dovrebbe qualificarsi come “soggetto pubblico competente per materia”. Questo aspetto è fondamentale per l’applicazione dell’esenzione IVA, in quanto suggerisce che gli enti privati di formazione, una volta riconosciuti dal CNF, possano beneficiare del regime fiscale agevolato previsto dalla normativa.

Criteri per l’esenzione IVA

L’esenzione dall’IVA per i corsi di formazione, come delineato dall’articolo 10 del Decreto IVA, si applica a una vasta gamma di attività educative. Per godere di tale esenzione, è necessario che l’offerta formativa rispetti due criteri fondamentali:

  • Requisito oggettivo: il corso deve avere una natura educativa o didattica, rivolgendosi a un ampio spettro di necessità formative, dall’infanzia fino alla riqualificazione professionale degli adulti.
  • Requisito soggettivo: l’ente erogatore del corso deve essere riconosciuto da pubbliche amministrazioni. Questo riconoscimento può avvenire attraverso l’iscrizione in appositi registri o mediante l’accreditamento presso autorità competenti.

Nel contesto specifico della formazione forense, il Consiglio Nazionale Forense emerge come ente chiave per il riconoscimento fiscale degli enti formativi. La legge attribuisce al CNF funzioni di garanzia per il rispetto dei principi deontologici della professione legale, conferendogli anche un ruolo nella vigilanza e nell’organizzazione della formazione professionale degli avvocati.

Accreditamento e riconoscimento ai fini fiscali

Per i corsi di formazione che mirano all’accesso alla professione di avvocato, l’accreditamento da parte del CNF rappresenta un passaggio obbligato. Questo processo non solo garantisce la qualità e l’adeguatezza dei corsi in relazione alle esigenze professionali, ma apre anche la via all’applicazione dell’esenzione dall’IVA, a patto che siano soddisfatti i criteri sopra menzionati. L’accreditamento, pertanto, deve essere specifico per ciascun corso offerto, escludendo la possibilità di un’estensione automatica dell’esenzione fiscale a tutte le attività formative organizzate dall’ente accreditato.

Implementazione e verifica dei requisiti

L’attuazione pratica di questi criteri richiede un’attenzione particolare da parte degli enti formativi, che, come spiegato in un paragrafo precedente, devono dimostrare di rispettare sia le specifiche di contenuto e struttura dei corsi (requisito oggettivo) sia il riconoscimento da parte di un’autorità competente (requisito soggettivo). La documentazione e le informazioni fornite nell’ambito del processo di accreditamento diventano quindi fondamentali per attestare la conformità ai requisiti richiesti per l’applicazione dell’esenzione dall’IVA.