Gli antistaminici sono farmaci comunemente utilizzati per trattare le reazioni allergiche, come rinite, congiuntivite e prurito cutaneo.
Spesso, però, molti di questi farmaci possono causare sonnolenza come effetto collaterale. Questo fenomeno è noto come sedazione antistaminica. Per capire il motivo di questa sonnolenza, è importante esaminare il meccanismo d’azione degli antistaminici e come influiscono sul sistema nervoso.
Perché gli antistaminici fanno venire sonno
Gli antistaminici possono talvolta provocare sensazioni di stanchezza, sebbene la stanchezza stessa sia spesso causata dall’allergia di base.
Questo effetto è più comune con gli antistaminici di prima generazione come la difenidramina, i quali agiscono direttamente sui siti di legame dell’istamina nel cervello, inducendo una sensazione di affaticamento.
Gli antistaminici di seconda generazione, come la cetirizina, sono meno inclini a causare stanchezza poiché hanno una minore influenza su tali siti di legame cerebrali.
Gli antistaminici di prima generazione, come la difenidramina e il doxilamina succinato, sono comunemente impiegati per trattare le allergie. Tuttavia, a causa del loro effetto sedativo, vengono anche utilizzati come sonniferi.
In caso di bambini, specialmente se affetti da disturbi del sonno acuti, è consigliabile consultare il medico prima di somministrare antistaminici, poiché potrebbero influenzare negativamente il sonno profondo e il sonno REM, fondamentali per il recupero e l’elaborazione degli eventi emotivi.
La dipendenza da antistaminici può svilupparsi già dopo una o due settimane di assunzione, e il corpo può rapidamente abituarsi all’effetto sedativo.
Il trattamento deve essere stabilito dal medico o dal pediatra, mai fare di testa propria.
Alcune circostanze possono accentuare in modo significativo la sonnolenza provocata dall’istamina:
- Consumo di bevande alcoliche durante il trattamento: l’assunzione di alcolici durante il periodo di assunzione di farmaci antistaminici può intensificare notevolmente la sensazione di sonnolenza, poiché entrambi agiscono sul sistema nervoso centrale, aumentando il rischio di effetti collaterali indesiderati.
- Utilizzo di sedativi, sonniferi o altri farmaci depressori del sistema nervoso centrale: l’associazione di antistaminici con altri medicinali che hanno un effetto sedativo può amplificare ulteriormente la sonnolenza, compromettendo la capacità di concentrazione e aumentando il rischio di incidenti.
È fondamentale evitare l’uso di alcol e altri farmaci depressori del sistema nervoso durante il trattamento con desclorfeniramina per garantire un’esperienza terapeutica sicura ed efficace. Si consiglia di evitare attività che richiedono attenzione, come guidare.
È consigliabile assumere gli antistaminici prima di coricarsi per mitigare eventuali effetti sonnolenti. Comunque la sonnolenza provocata dagli antistaminici non è di solito motivo di preoccupazione.
Come funzionano gli antistaminici
Il funzionamento degli antistaminici si basa sulla loro capacità di bloccare l’istamina, una sostanza chimica rilasciata dal corpo in risposta agli allergeni. Quando una persona allergica entra in contatto con sostanze come pollini, punture di insetti o determinati alimenti, il corpo produce istamina, che a sua volta scatena la reazione allergica.
Gli antistaminici come azelastina, levocabastina, loratadina e cetirizina agiscono impedendo all’istamina di legarsi ai recettori specifici dell’istamina nel corpo. Questi farmaci competono con l’istamina per legarsi ai recettori, impedendo così la manifestazione dei sintomi allergici come prurito, arrossamento, gonfiore e naso che cola.
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Per quanto tempo si possono usare gli antistaminici
Quanto alla durata dell’uso degli antistaminici, possono essere utilizzati per un breve periodo, ad esempio durante la stagione dei pollini, o anche tutto l’anno in caso di allergie persistenti agli animali o agli acari della polvere domestica.
Gli spray nasali e colliri antiallergici possono essere utilizzati senza limiti di tempo, ma è importante fare attenzione agli spray nasali con effetto decongestionante, che dovrebbero essere utilizzati solo per un massimo di 7 giorni per evitare il rischio di secchezza delle mucose e di assuefazione.
Attenzione ai farmaci contenenti pseudoefedrina, chiedete al medico e prestate attenzione ai gravi effetti collaterali.