Caregiver, adesso è un operatore socio-sanitario, assimilabile al ruolo e all’esperienza degli Oss: la riforma della figura, operata dal decreto legislativo numero 29 del 2024 porta il riconoscimento economico e sociale, nonché a nuove opportunità lavorative e professionali di chi si sia occupato di persone anziane e non autosufficienti.
Il primo comma dell’articolo 39 del decreto richiamato prevede, infatti, che in attuazione della lettera c), del comma 2, dell’articolo 5, della legge 33 del 23 marzo 2023 e al fine di assicurare un progressivo miglioramento delle condizioni di vita dei caregiver, si riconosce il valore sociale ed economico per tutta la collettività dell’attività di assistenza e di cura non professionale e non retribuita prestata nell’ambito della famiglia a componenti anziani o non autosufficienti che necessitino di assistenza continuativa che può protrarsi per un periodo di tempo lungo a seguito di malattie e infermità.
Caregiver come operatore socio-sanitario(Oss): la riforma della figura porta il riconoscimento economico e sociale
Il nuovo decreto legislativo 24 del 2024 stabilisce, finalmente, la riforma della figura del caregiver nell’ambito familiare e sociale, assicurando il giusto riconoscimento per un’attività di assistenza e di cura non retribuita. Nel nuovo modo di intendere la figura, i caregiver non saranno più soggetti “trasparenti”.
Nel provvedimento si riconoscono le attività svolte dal caregiver che opera, a tutti gli effetti, come un operatore socio-sanitario (Oss). E, a tal proposito, l’esperienza accumulata nel lavoro di assistenza domestico può essere ben spesa, anche nell’ambito della formazione, dell’ambito professionale e lavorativo, una volta terminata la necessaria cura familiare.
Compiti del caregiver
I commi dal 2 al 4 del dell’articolo 39, del decreto legislativo 24 del 2024, elencano i compiti dei caregiver che giustificano il ruolo e il valore sociale ed economico per l’intera collettività. Infatti il caregiver, in relazione alle necessità dei soggetti assistiti, provvede alla cura domestica della persona, alla vita di relazione e alla mobilità, alle attività quotidiane di base e strumentali.
Inoltre, il caregiver, secondo il comma 2, “si rapporta con gli operatori del sistema dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari” secondo quanto prevede il progetto personalizzato e partecipativo, partecipando anche all’elaborazione del Piano di assistenza individuale (Pai) relativo all’assistenza della persona anziana o non autosufficiente, e tenendo conto anche degli altri componenti della famiglia e del budget di cura e di assistenza.
Caregiver operatore socio-sanitario Oss, esperienza acquisita per formazione e lavoro
Le novità inerenti la nuova figura del caregiver così come delineata dal decreto legislativo 24 del 2024, sono elencate dal comma 5 dell’articolo 39. Si prevede, infatti, che le regioni e le province autonome provvedano a valorizzare le esperienze e le competenze acquisite dal caregiver familiare durante l’attività di assistenza e di cura, al fine di favorire l’accesso o il reinserimento nel mondo del lavoro.
A questo proposito, al comma 8 dell’articolo 39 del decreto legislativo 24 del 2024, si legge che “al caregiver può essere riconosciuta la formazione e l’attività svolta ai fini dell’accesso ai corsi di misure compensative previsti nell’ambito del sistema di formazione regionale e finalizzati al conseguimento della qualifica professionale di operatore socio-sanitario (Oss)”.
Assistenza e cura in famiglia per gli studenti di scuola
Inoltre, proprio in attuazione di quanto si prevede a favore dei caregiver e del ruolo sociale e sanitario all’interno della famiglia e della società, il successivo comma 9 del provvedimento stabilisce che, “al fine di riconoscere e valorizzare l’esperienza maturata dallo studente caregiver familiare, le istituzioni scolastiche del secondo ciclo, nell’ambito della loro autonomia, possano individuare, all’interno del Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof), i criteri e le modalità per promuovere specifiche iniziative formative coerenti con l’attività di cura del familiare adulto fragile, anche mediante percorsi per competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) e con il coinvolgimento delle associazioni maggiormente rappresentative dei caregiver familiari, ai fini della valorizzazione delle competenze acquisite durante l’attività di assistenza e di cura”.