Un ordigno rudimentale ha causato – nella notte del 1 aprile – un principio incendio alla sede del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia a Rieti. Non ci sono feriti ma le fiamme hanno causato danni alla serranda e ai locali interni.
Sono in corso le indagini per risalire agli autori dell’atto vandalico contro la sede del partito che è anche sede della segreteria parlamentare del deputato Paolo Trancassini.

Si tratta del secondo episodio vandalico in poche settimane, qualche giorno fa era stata danneggiata la targa del partito all’esterno dell’edificio.

Rieti, ordigno contro sede FdI, incendiata la serranda. Trancassini: “Avanti a testa alta”

Secondo quanto ricostruito fino a questo momento, l’ordigno – un innesco rudimentale – era stato posizionato davanti alla porta d’ingresso dei locali che ospitano la sede del primo partito di Governo, nei giorni scorsi già oggetto di scritte offensive.

L’incendio divampato nella notte ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco e ha danneggiato l’ingresso e interessato anche i locali interni. Non si registrano feriti probabilmente perché al momento dello scoppio dell’incendio, nei locali non c’era nessuno. Le indagini sono ancora in corso per chiarire la dinamica e risalire agli autori dell’atto vandalico.

“Un altro atto intimidatorio contro il nostro coordinamento provinciale, inoltre sede del mio ufficio politico reatino, a poche settimane di distanza dal danneggiamento di una targa”.

Sono le parole del deputato di Fratelli d’Italia, Paolo Trancassini, subito dopo la scoperta dell’attentato che, poi, lancia un appello a tutte le forze politiche per abbassare i toni del confronto.

“Proseguiremo a lavorare con determinazione e a testa alta, senza lasciarci intimidire da simili gesti ignobili. Rivolgo un appello a tutte le forze politiche: questo clima di odio e di violenza deve essere stigmatizzato all’unanimità, riportando il confronto politico ad assumere toni e atteggiamenti rispettosi, civili e democratici.”

Il governatore Rocca: “Atto vile che non ci scoraggerà”. Perissa: “Preoccupante escalation di violenza”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il coordinatore romano di Fratelli d’Italia, Marco Perissa, che ha espresso solidarietà a Paolo Trancassini e a tutti i militanti reatini e sottolinea l’escalation di violenze contro le sedi territoriali del partito.

“La continua escalation di violenze che vede coinvolte le sedi territoriali di Fratelli d’Italia ci preoccupa e per questo ribadiamo il nostro netto no alla violenza politica che attacca i luoghi di aggregazione e di confronto. Mi aspetto che i partiti della sinistra prendano una chiara e netta posizione in merito e che ammettano che questo clima non è accettabile”.

Parole di condanna anche dal Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca che esprime la solidarietà della giunta a Trancassini

“Non saranno certo questi vili episodi a scoraggiare tante donne e uomini che, quotidianamente, si impegnano per il bene comune e per la crescita dei loro territori.”

Il capogruppo Tommaso Foti: “Non ci faremo intimidire”

Solidarietà al deputato Paolo Trancassini è arrivata anche dal capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti, che parla apertamente di atto intimidatorio nei suoi confronti..

“Ancora un atto intimidatorio ai danni di una delle sedi di Fratelli d’Italia. Oggi è toccata a quella di Rieti, che ospita anche la segreteria parlamentare del deputato questore, Paolo Trancassini, dove un innesco rudimentale piazzato sulla porta dell’ingresso ai locali ha causato un incendio”.

Ha detto in una nota Tommaso Foti che poi ha espresso, a nome del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera, solidarietà a Trancassini, condannando “questo gesto violento e ignobile che si aggiunge al lungo elenco di atti di danneggiamento e violenze subiti da Fratelli d’Italia”.

“Questi attacchi non ci intimoriscono e proseguiremo senza sosta nel nostro lavoro, con l’auspicio che tutte le forze politiche si uniscano nel condannare queste inaccettabili forme di lotta politica, che da troppo tempo già si registrano, a partire dalle Università”.