Guerra a Gaza, Mosca condanna l’attacco al consolato iraniano a Damasco, mentre da Israele ribattono: “Uccisi militanti dei Pasdaran”
L’esercito israeliano ha ritirato i carri armati dall’ospedale al-Shifa di Gaza dove erano entrati due settimane fa.
Gli Stati Uniti e Israele terranno un incontro in videoconferenza, nella giornata di oggi, per discutere della questione Rafah.
Israele si ritira dall’ospedale al-Shifa di Gaza. I carri armati e i veicoli dell’esercito israeliano hanno lasciato il complesso ospedaliero dove erano entrati due settimane fa.
Prevista per oggi – 1 aprile 2024 – una riunione in videoconferenza tra Stati Uniti e Israele per discutere le proposte alternative dell’amministrazione Biden all’invasione militare israeliana di Rafah. Lo scrive il sito Axios, citando quattro funzionari israeliani e statunitensi.
Blinken a colloquio con Abu Mazen: “Promuoviamo la pace”
Il segretario si Stato americano Antony Blinken ha appena concluso un colloquio con il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen.
Nella conversazione, Blinken a ribadito l’appoggio e il sostegno della Casa Bianca, ma ha sottolineato l’urgenza di un cessate il fuoco a Gaza.
Per il segretario è necessario, inoltre, promuovere la pace, la sicurezza e la prosperità fra i palestinesi e ha invitato il leader palestinese a “implementare le necessarie riforme“.
Centinaia di manifestanti a Teheran: “Morte a Israele”
A poche ore dal raid israeliano su Damasco, centinaia di manifestanti sono scesi in Piazza Palestina sventolando bandiere e slogan contro Israele.
Sventolate anche bandiere dell’Iran, mentre i cittadini urlavano “vendetta” e frasi come “Morte all’America” e “Morte a Israele“.
https://twitter.com/Gianl1974/status/1774885834237399548
Fonti israeliane: “A Damasco incontro segreto fra Jihad islamica e Intelligence iraniana”
Il New York Times ha riportato alcune dichiarazioni di fonti israeliane che hanno detto di aver ricevuto informazioni da una fonte delle Guardie della Rivoluzione iraniana.
Secondo tali dati, a Damasco era previsto un incontro segreto fra i funzionari dell’Intelligence iraniana e alcuni membri della Jihad islamica.
Dunque, sottolinea Israele, l’edificio attaccato non era il consolato iraniano, bensì la struttura dove la Forza di al-Quds e i Pasdaran dovevano incontrarsi.
La nota diffusa da Teheran afferma che nel raid sono morti tre generali della Forza di al-Quds e quattro ufficiali dei Pasdaran.
Mosca condanna Israele: “Attacco a Damasco inaccettabile”
Per il governo di Mosca l’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco è “inaccettabile“. Nella nota si legge:
Condanniamo fermamente questo attacco inaccettabile contro la missione consolare iraniana in Siria. Chiediamo alla leadership israeliana di fermare gli atti contro il territorio della Siria e i Paesi vicini
Questo è quanto dichiarato dal Ministero degli Esteri russo, che ribadisce le “conseguenze pericolose” per la regione.
Tajani: “Tensione alta a Gaza”
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato l’attacco avvenuto al consolato iraniano a Damasco:
È una situazione di alta tensione. L’Iran è il protettore di Hezbollah, i fondamentalisti che combattono contro Israele dal sud del Libano, probabilmente addestrano i Pasdaran, e il generale ucciso oggi era un capo Pasdaran con responsabilità in Siria e Libano. Probabilmente in loco c’erano militanti di Hamas, è una voce che gira
Iran chiede inchiesta internazionale su ospedale Al-Shifa
Nasser Kanaani, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, ha annunciato che l’Iran chiederà un’inchiesta internazionale urgente su quanto accaduto all’ospedale Al-Shifa nella Striscia di Gaza.
L’iniziativa, spiega l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, è stata intrapresa dopo le notizie giunte alla fine dell’assedio israeliano alla struttura, che parlano di un ospedale distrutto e di numerosi morti.
Queste le parole del ministro degli Esteri iraniano:
“Le istituzioni internazionali adempiranno ai loro doveri? I noti difensori dei diritti umani sosterranno un’indagine internazionale sugli aspetti di questo palese crimine di guerra o i comportamenti selettivi e discriminatori in materia di diritti umani continueranno ancora?”
Casa Bianca: “Usa chiederanno informazioni su quanto avvenuto nell’ospedale Al-Shifa”
La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha dichiarato, durante un incontro con la stampa, che gli Stati Uniti chiederanno maggiori informazioni a Israele su quanto successo all’ospedale Al-Shifa nella Striscia di Gaza, poiché le notizie giunte sarebbero “molto preoccupanti”.
La portavoce fa riferimento ai cadaveri – almeno 300, secondo i rapporti – ritrovati nella struttura alla fine dell’assedio condotto da Israele.
Onu: “In programma missione all’ospedale Al-Shifa a Gaza”
L’Onu ha annunciato di avere in programma una missione per controllare la situazione all’ospedale Al-Shifa nella Striscia di Gaza, oggetto di un lungo assedio da parte dell’esercito israeliano.
A rendere necessaria la missione, che avverrà non appena riceverà l’autorizzazione a entrare nel complesso, sono le notizie giunte dalla Protezione Civile di Gaza circa il ritrovamento di almeno 300 cadaveri nella struttura.
Anp preme per ingresso ufficiale nell’Onu
Riyad Mansour, inviato palestinese all’Onu, ha dichiarato che l’Associazione Nazionale Palestinese (Anp) chiederà all’Onu che il suo Consiglio di Sicurezza voti entro questo mese per l’ingresso dell’Anp nell’organismo internazionale.
La richiesta di ammissione risale al 2011 ma l’Onu non ha mai trovato l’unanimità su di essa.
Morto Sami Michael, attivista per i diritti delle minoranze in Israele
È morto oggi, all’età di 97 anni, Sami Michael, attivista per la difesa delle minoranze in Israele e presidente onorario dell’Associazione israeliana per i diritti umani.
Lo scrittore è sempre stato promotore del dialogo tra le varie anime presenti nel territorio israeliano, soprattutto sul fronte religioso, per cui ha favorito lo scambio tra musulmani, ebrei e cristiani.
I suoi scritti – 11 romanzi e 3 saggi – si concentrano proprio sul confronto tra queste realtà, con un messaggio di pace e convivenza.
Iran: “Necessaria risposta internazionale contro attacco di Israele su Damasco”
L’Iran condanna fermamente il raid aereo di Israele su Damasco e chiede una presa di posizione netta dalla comunità internazionale.
Lo afferma il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, sostenendo che l’attacco rappresenta una violazione di tutte le convenzioni internazionali e chiedendo una risposta internazionale contro tali “azioni criminali”.
Onu: “Tregua a Gaza è la priorità”
Vanessa Frazier, ambasciatrice di Malta all’Onu e presidente di turno dell’Assemblea, ha ribadito la necessità di giungere al più presto al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Queste le sue parole:
“Se la risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza continua a non essere attuata, il Consiglio di Sicurezza dovrà incontrarsi e discutere nuovi passi”.
La tregua, conclude la Frazier, è fondamentale perché, senza di essa, non c’è spazio per nessun’altra risoluzione.
Israele conferma nuovi attacchi nel sud del Libano
Le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver colpito alcuni obiettivi militari in alcuni territori nel sud del Libano.
In particolare, risultano colpiti un edificio utilizzato per il deposito di armi nella regione di Hanin e altri nelle zone di Jebel Hammis e Aita al-Sha’ab.
Usa confermano colloqui per oggi con Israele sulla situazione di Gaza
Una nota della Casa Bianca conferma l’incontro virtuale previsto per oggi con una delegazione israeliana per discutere della situazione nella Striscia di Gaza, in particolare in merito al valico di Rafah.
Sarà Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, a guidare la delegazione americana che, alla fine del colloquio, diramerà un resoconto di quanto discusso.
Iran promette vendetta dopo raid su Damasco: “Risposta sarà dura”
L’Iran annuncia vendetta contro Israele dopo il raid aereo su Damasco che ha ucciso un comandante dei Pasdaran.
Hossein Akbari, ambasciatore iraniano a Damasco, ha dichiarato che “la risposta di Teheran sarà dura”, come riportano alcuni media iraniani.
Akbari ha aggiunto che il numero definitivo delle vittime dell’attacco sarà reso noto dopo che saranno rimosse le macerie dell’edificio abbattuto.
Protestanti a Israele chiedono il voto immediato
Vicino alla Knesset – il Parlamento israeliano – una folla di manifestanti si sta radunando per una nuova giornata di protesta contro il governo presieduto da Benjamin Netanyahu.
I manifestanti chiedono le dimissioni del primo ministro e nuove elezioni.
Palestina convoca il Consiglio della Lega Araba per situazione a Gaza
Muhannad Al-Aklouk, rappresentante della Palestina presso la Lega degli Stati Arabi, ha reso noto che la Palestina ha richiesto una sessione straordinaria del Consiglio della Lega per discutere della posizione dei Paesi arabi sull’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.
La richiesta di una nuova riunione, da convocare il prima possibile, arriva alla luce della minaccia continua di Israele in merito a un possibile attacco a Rafah, oltre alle continue violazioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Colombia al fianco del Sudafrica nella causa contro Israele alla Corte internazionale di giustizia
Il governo di Bogotà ha informato, tramite il proprio ministro degli Esteri, che la Colombia prenderà parte alla causa aperta dal Sudafrica contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia.
Il Ministero degli Esteri ha dichiarato che, di fronte alla Corte, presenterà la propria interpretazione delle norme contro il genocidio e le prove di come Israele le stia violando nella Striscia di Gaza.
La Colombia ha invitato altri Paesi a unirsi nella causa, per far sì che le azioni israeliane non restino impunite.
Israele lascia il tavolo dei negoziati del Cairo
Dopo quasi due giorni di negoziati, la delegazione israeliana ha lasciato il Cairo poiché, secondo quanto riferito da Al Jazeera, non sarebbero stati raggiunti risultati significativi.
I colloqui riguardavano il rilascio degli ostaggi israeliani imprigionati da Hamas, il conseguente scambio con i prigionieri palestinesi e il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Ambasciatore iraniano illeso dopo raid di Israele su Damasco
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa iraniana Nour, l’ambasciatore dell’Iran a Damasco non sarebbe stato colpito dall’attacco israeliano che ha colpito un edificio adiacente alla sede diplomatica.
Questo quanto riportato dalla Nour:
“Hossein Akbari, ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran a Damasco, e la sua famiglia non sono rimasti feriti nell’attacco israeliano”.
Le vittime del raid, al momento, sarebbero otto, secondo il report dell’Osservatorio siriano dei diritti umani.
Raid israeliano su Damasco: ucciso comandante dei Pasdaran
Secondo quanti riportato da alcuni media internazionali, nell’attacco aereo israeliano sull’edificio vicino all’ambasciata dell’Iran a Damasco sarebbe stato ucciso Mohammad Reza Zahedi, comandante dei Pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione iraniani.
Con lui sarebbero morti altri cinque Pasdaran, oltre a due consiglieri iraniani.
Raid Israele su Damasco, colpita ambasciata dell’Iran
Un raid aereo israeliano avrebbe colpito un edificio di Mezzeh, nell’area di Damasco, vicino all’ambasciata dell’Iran.
Lo riporta l’emittente siriana SANA, ripresa da alcuni media israeliani.
La rete iraniana Students News Network (Snn) riporta che il palazzo fa parte dell’ambasciata e che a rimanere colpita sarebbe stata la residenza dell’ambasciatore, causando la morte di 6 persone.
La notizia è stata confermata anche da un corrispondente dell’agenzia di stampa Agence France-Presse (Afp).
Al-Sisi chiama Abu Mazen e conferma l’obiettivo di uno Stato per i palestinesi
Un colloquio telefonico ha avuto luogo oggi tra il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah Al-Sisi, e il presidente dell’Anp Abu Mazen.
Nella telefonata, Al-Sisi ha ribadito il proprio sostegno alla causa palestinese, confermando che l’obiettivo da perseguire resta l’istituzione di uno Stato palestinese avente Gerusalemme Est come capitale e impostato a partire dai confini fissati nel 1967.
I due si sono, infine, concentrati sulla situazione del conflitto e sull’esigenza di giungere al cessate il fuoco per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
Al-Jazeera: “La distruzione di al-Shifa metterà sotto pressione gli ospedali del sud”
Secondo quanto riporta Al-Jazeera, nel sud di Gaza, solo quattro ospedali rimangono operativi, ma con capacità minime. Questi quattro ospedali forniscono cure mediche a oltre l’85% della popolazione di Gaza. Di conseguenza, ci sarà una maggiore pressione su questi ospedali, che attualmente operano a tre volte le loro capacità ufficiali.
Israele: “Arrestati 500 sospettati durante l’assedio all’ospedale al-Shifa”
L’esercito israeliano ha affermato che durante l’assedio dell’ospedale al-Shifa sono stati arrestati “500 sospettati affiliati a organizzazioni terroristiche e che 200 terroristi sono stati eliminati”. Inoltre, in una dichiarazione congiunta con l’Agenzia di sicurezza israeliana, ha aggiunto che le persone arrestate durante l’operazione, durata due settimane, sono state trasferite per ulteriori interrogatori. Lo riporta Al-Jazeera.
Il Ministero della Sanità di Gaza raccomanda ai palestinesi di recarsi negli ospedali esclusivamente per i casi di malattia o ferita
Il Ministero della Sanità di Gaza invita i palestinesi a stare lontani dagli ospedali a meno che non siano malati o feriti:
“Non è un segreto per voi che il sistema sanitario è stato sottoposto a attacchi ripetuti e diretti, che lo hanno portato alla paralisi quasi completa”.
Netanyahu vuole chiudere Al Jazeera in Israele
Benjamin Netanyahu ha rilanciato i piani per chiudere Al Jazeera in Israele. In un comunicato diffuso dal portavoce del partito Likud, è stato annunciato che in serata il Parlamento si riunirà per ratificare la legge. Dopo la ratifica, Netanyahu prenderà misure immediate per chiudere Al Jazeera secondo la procedura prevista dalla legge.
Famiglie ostaggi: “Negoziatori non tornino senza l’intesa”
Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha rivolto un appello al premier Benyamin Netanyahu, chiedendo che le trattative fra Qatar, USA, Israele ed Hamas portino al rilascio delle persone ancora nelle mani del gruppo terroristico:
“Signor Primo Ministro noi famiglie degli ostaggi parliamo a nome di tutti i cittadini israeliani e del popolo ebraico che comprendono che il riscatto dei prigionieri è sacro. Ti chiediamo: istruisci la squadra negoziale a non tornare senza un accordo. Concedete agli ostaggi assassinati l’onore di una degna sepoltura sul suolo israeliano. Noi siamo con te!“.
Hamas aggiorna il bilancio a 32.845 morti
Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato un nuovo bilancio di 32.845 morti nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese.
Nel giro di 24 ore sono stati registrati altri 63 decessi.
Gaza, difficoltà all’ospedale Al-Shifa dopo i raid delle ultime settimane
L’ospedale Al-Shifa di Gaza City, il più grande di tutta la Striscia, è completamente fuori servizio. A riferirlo è il direttore dell’ospedale, che ha denunciato l’impossibilità di lavorare con attenzione e a causa della grave situazione in cui si trova la struttura.
Gaza, 32mila morti dall’inizio della guerra
Il ministero della Sanità di Hamas ha fornito un nuovo bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza. Dall’inizio della guerra sono morte 32mila persone mentre i feriti sarebbero circa 75mila.
Gaza, appello delle famiglie degli ostaggi a Netanyahu
Il Forum delle famiglie degli ostaggi a Gaza ha rivolto un appello al premier israeliano Benjamin Netanyahu, chiedendo il raggiungimento di un accordo con Hamas per liberare le persone sequestrate dallo scorso 7 ottobre.
Iran, indagine internazionale su crimini ad al-Shifa
Il ministero degli Esteri iraniano ha denunciato che le immagini dall’ospedale al-Shifa di Gaza sono “orribili e scioccanti” e ha promesso indagini su quanto accaduto:
“Le organizzazioni e le istituzioni internazionali faranno il loro dovere? I noti rivendicatori dei diritti umani sosterranno l’indagine internazionale sulle dimensioni di questo aperto crimine di guerra, o il comportamento selettivo e discriminatorio continuerà?“.
In videoconferenza i colloqui Usa-Israele su offensiva contro Rafah
Secondo Axios, nelle prossime ore ci sarà una videoconferenza fra esponenti di Israele e degli Stati Uniti per discutere del piano per l’offensiva di terra contro Rafah di Israele.
Gli Stati Uniti hanno già più volte espresso a Israele il loro parere negativo sull’offensiva.
2 cittadini israeliani feriti gravemente in un attentato a Gan Yavne
Sono stati ricoverati in ospedale in condizioni ritenute gravi 2 dei 3 israeliani colpiti in un attentato palestinese a coltellate avvenuto ieri sera a Gan Yavne, nel centro di Israele.
L’attentato – per la polizia – è stato condotto dal palestinese Mumeen Khalil (19 anni) del villaggio di Dura, in Cisgiordania. Khalil è stato ucciso dalla reazione degli agenti di sicurezza subito dopo l’attacco.
Arrestata la sorella del leader di Hamas Ismail Haniyeh
Le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato la sorella del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Tel Sheva con l’accusa di incitare e sostenere il terrorismo.
Lo hanno riferito i media israeliani: si tratta di Zebah Abdel Salem Haniyeh, 57 anni.
Gaza, Unicef: “crisi Gaza non è solo umanitaria, ma anche morale”
Quella di Gaza “non è solo una crisi umanitaria, ma è una crisi morale”.
Lo denuncia su X la direttrice regionale per il Medio Oriente e il Nord Africa dell’Unicef, Adele Khodr.
“Si tratta di un test per la nostra umanità e la nostra capacità di salvare la vita dei bambini. L’azione o la mancanza di essa avrà conseguenze sul futuro e la storia giudicherà le nostre azioni collettive”, ha avvertito Khodr.
My view on #Gaza: it is not just a humanitarian crisis; it is a moral one. It is a test for our humanity & ability to save the children’s lives. The action or lack of it, will have a consequence on the future & history will judge our collective actions. https://t.co/4l1qkCZr4n
— Adele Khodr (@AdeleKhodr) April 1, 2024
Gaza, Idf: “Catturati 500 terroristi in operazione ospedale al-Shifa”
Durante l’operazione all’ospedale di al-Shifa, iniziata il 18 marzo, l’Idf ha fatto sapere di aver catturato circa 900 sospetti, di cui più di 500 sono stati confermati essere terroristi, e di aver ucciso più di 200 uomini armati. Tra le persone uccise e detenute c’erano alti comandanti di Hamas e della Jihad islamica palestinese, riporta il Times of Israel.
Gaza, Idf: “Concluso operazioni mirate ospedale al-Shifa”
“Ucciso terroristi in scontri ravvicinati, hanno localizzato numerose armi e documenti di intelligence in tutto l’ospedale, prevenendo danni a civili, pazienti ed équipe mediche”.
Così il portavoce militare dell’esercito israeliano sull’operazione all’ospedale al-Shifa a Gaza City. La fonte militare ha annunciato di aver concluso le “operazioni mirate” e di aver lasciato il complesso. la stessa fonte ha anche fatto sapere di aver colpito sempre a Gaza City una postazione di Hamas con trappole esplosive.
Gaza, Hamas si scusa per la prima volta con abitanti Gaza, ma guerra continua
Con una dichiarazione pubblicata sui social, Hamas si è scusato per la prima volta con gli abitanti di Gaza per le sofferenze causate dalla guerra. Il movimento palestinese “si scusa” per le difficoltà causate dal conflitto contro l’esercito israeliano che dura da quasi sei mesi, ma ribadisce la volontà di continuare guerra per ottenere “vittoria e libertà” per i palestinesi. Hamas ha inviato “un messaggio di ringraziamento al popolo” della Striscia di Gaza di cui riconosce “l’esaurimento”. Il movimento ha insistito sulle misure che ha cercato di mettere in atto per alleviare le difficoltà della popolazione.
Gaza, esercito Israele, dal 7 ottobre caduti 600 nostri soldati
L’esercito israeliano ha annunciato che 600 dei suoi soldati sono stati uccisi dal 7 ottobre scorso, data dell’inizio della guerra con il movimento palestinese Hamas nella Striscia di Gaza.
Gaza, arrestata in Israele sorella leader Hamas, Haniyeh
La sorella del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che risiede in Israele, è stata arrestata perché sospettata di essere in contatto con membri dell’organizzazione palestinese e di sostenere il terrorismo.
Questa mattina, la polizia ha fatto irruzione nella casa della sospettata di 57 anni della città di Tel Sheva, nel sud di Israele; la donna è stata arrestata per essere interrogata, come riporta il quotidiano Haaretz.
La sorella di Haniyeh verrà trasferita a Be’er Sheva nella giornata di oggi, per un’udienza destinata a estendere la sua detenzione.
Gaza, oggi colloquio Usa-Israele per questione Rafah
Gli Stati Uniti e Israele terranno un incontro in videoconferenza, nella giornata di oggi, per discutere le proposte alternative dell’amministrazione Biden all’invasione militare israeliana di Rafah. Lo scrive il sito Axios, citando quattro funzionari israeliani e statunitensi.
L’amministrazione Biden ha avvertito che un’operazione a Rafah, dove hanno trovato rifugio più di 1 milione di palestinesi, potrebbe causare un ingente numero di vittime e aggravare il disastro umanitario a Gaza.
Secondo Axios, all’incontro parteciperanno il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, rappresentanti del Pentagono, e il consigliere per la Sicurezza nazionale di Netanyahu, Tzachi Hanegbi.
Un alto funzionario israeliano ha detto che un secondo incontro, di persona, avrà luogo già questa settimana.
Gaza, Israele lascia ospedale al-Shifa. Hamas: “Dozzine di cadaveri”
L‘esercito israeliano ha ritirato i carri armati dall’ospedale al-Shifa di Gaza. I carri armati e i veicoli dell’esercito israeliano hanno lasciato il complesso ospedaliero dove erano entrati due settimane fa.
Il ministero della Sanità di Hamas ha dichiarato di aver scoperto dozzine di corpi nell’ospedale di al-Chifa dopo il ritiro di carri armati e altri veicoli dell’esercito israeliano.