In Afghanistan il governo dei talebani, per la prima volta nella storia, dichiara ufficialmente che due cittadini Usa sono prigionieri all’interno delle loro carceri. Tra i nomi spunta quello di Ryan Corbett, assente dagli Stati Uniti dal 2022.
Afghanistan, due prigionieri Usa in carcere secondo i talebani
Per la prima volta i talebani hanno confermato che due cittadini Usa si trovano prigionieri nelle carceri dell’Afghanistan. Dai vertici del governo dello Stato islamico arriva l’annuncio:
“Non è chiaro lo scopo per cui i due americani sono venuti in Afghanistan, ma qualunque sia lo scopo per cui sono venuti, devono obbedire alla nostra legge”
ha detto il portavoce Zabiullah Mujahid in un videomessaggio trasmesso dal canale TOLO News, vicino al governo talebano. Successivamente ha assicurato che sono in corso colloqui sul caso, senza rivelare però l’identità e i nomi dei prigionieri.
Al momento è stato reso noto solo che i due americani sarebbero stati arrestati per aver “violato la legge dell’Afghanistan”.
I prigionieri in Afghanistan: il caso di Ryan Corbett
Oltre ai due cittadini americani prigionieri in Afghanistan, il portavoce Zabiullah Mujahid nel messaggio in televisione ha dichiarato che un numero imprecisato di stranieri è detenuto nel Paese a causa di violazioni delle regole del regime islamico:
“Chiunque si rechi in Afghanistan deve obbedire alle leggi del paese e se la legge viene infranta, dovrà sicuramente affrontare azioni legali”.
La famiglia e i media americani hanno denunciato da oltre un anno l’arresto di Ryan Corbett. L’uomo sarebbe scomparso nell’agosto 2022 e da allora ne chiedono il rilascio. Corbett ha vissuto per più di un decennio in Afghanistan, con moglie e figli, gestendo la propria società di consulenza e come subappaltatore per diverse ONG, fino al ritiro delle truppe internazionali e alla caduta di Kabul nelle mani dei talebani, nell’agosto 2021.
Corbett è tornato da solo nel gennaio 2022 per il rinnovo del visto d’affari e per elargire i pagamenti dovuti ai suoi lavoratori, secondo quanto dichiarato dalla sua famiglia.
Per conoscere la condizione delle donne sotto il regime talebano in Afghanistan, scopri l’approfondimento di Tag24: l’intervista al presidente della Fondazione Pangea Onlus.