Il caso Salis, la guerra in Ucraina e le recenti dichiarazioni di Macron e infine la scelta della Normale di chiedere lo stop ai bandi con Israele. Il vicepremier Antonio Tajani ha parlato a ‘Il Messaggero‘ nella giornata di oggi di diversi temi.

Tajani sul caso Salis e sull’Ucraina

Il Pd può fare quello che vuole ma è necessaria la massima cautela. Il ministro degli Esteri Tajani invita alla cautela sull’ipotesi che il Pd porti alle elezioni europee Ilaria Salis, detenuta in Ungheria. Secondo il vicepremier questa idea non porterà a risultati positivi e potrebbe aumentare la distanza fra autorità ungheresi ed Italia. Il ministro ha ricordato che nel mondo ci sono 2415 cittadini italiani detenuti:

“Se ogni caso giudiziario si trasformasse in una contesa politica qualsiasi sforzo di riportarli in Italia sarebbe vano”

L’Ungheria deve rispettare i diritti dei detenuti, spiega il capo della Farnesina che si augura che le parole del presidente Mattarella siano d’aiuto. Il lavoro del governo per riportare Ilaria Salis a casa proseguirà, assicura Tajani.

Il commento sull’Ucraina e su Gaza

Non manca un commento su quello che sta succedendo in Ucraina e sulla scelta della ‘Normale’ di Pisa di non portare avanti nessun accordo con le università israeliane. Negli scorsi giorni ci sono state diverse proteste anche in altri atenei.

Il ministro degli Esteri ribadisce che l’Italia lavora per la pace e che non saranno inviati militari in Ucraina a sostegno delle truppe di Kiev. Il capo della Farnesina ha voluto ribadire che l’obiettivo del nostro Paese è trovare una soluzione diplomatica:

“Sento parlare di economia di guerra. Chiariamo una cosa: noi non siamo in guerra con la Russia e non invieremo militari a combattere in Ucraina. Vale lo stesso per la missione navale nel Mar Rosso contro gli Houthi, che ha scopi difensivo, e per il conflitto tra Israele e Hamas. L’Italia lavora per la pace”.

Tajani non si dice d’accordo con la scelta della ‘Normale’ di interrompere i rapporti con le università israeliane:

“Credo sia un errore. Come è una vergogna cacciare giornalisti dagli atenei solo perché ebrei. Questo antisemitismo non ha nulla a che vedere con il sostegno al popolo palestinese”.