Più di 4 giorni dopo il crollo, avvenuto il 26 marzo, del ponte Francis Scott Key di Baltimora comincia il lavoro per la rimozione dei rottami che ancora bloccano il traffico marittimo. Il Francis Scott Key Bridge, noto anche come Outer Harbor Crossing o semplicemente Key Bridge o Beltway Bridge, era un’opera imponente che attraversava il fiume Patapsco e il porto di Baltimora, nel Maryland. Si trattava di un ponte a travata continua ad arco in acciaio, parte integrante della Maryland Route 695.
Il governatore del Maryland: “Apriremo un altro canale temporaneo”
Nello scontro fra una immensa nave portacontainer e le campate del ponte sono morte sei persone.
“Il governatore ha iniziato la sua conferenza stampa rendendo omaggio ai sei lavoratori stradali – tutti immigrati latini – che hanno perso la vita nel crollo. Due corpi sono stati recuperati, mentre gli altri quattro sono stati dichiarati dispersi e presunti morti”.
Il governatore Wes Moore ha fatto sapere che:
“Ci vorranno giorni, ma le squadre alla fine apriranno un canale limitato temporaneo consentendo a più rimorchiatori, chiatte e altre imbarcazioni di entrare nell’area per accelerare le operazioni di bonifica. Almeno 8.000 lavoratori delle banchine hanno posti di lavoro che sono stati direttamente colpiti da questo crollo”.
Il segretario dei trasporti del Maryland: “Primo passo avanti”
Il segretario ai trasporti del Maryland Paul Wiedefeld nella conferenza stampa, ha annunciato:
“Questo è il primo di molti, molti, molti passi avanti. Ma è una pietra miliare perché iniziamo questo processo”.
Durante la conferenza il contrammiraglio della guardia costiera Shannon Gilreath ha detto che un’enorme gru galleggiante – in grado di sollevare carichi di oltre 100 tonnellate – è stata impostata per spostare una sezione crollata del ponte, ma non ha fornito dettagli sulle sue dimensioni.
Per ora, il traffico marittimo è fermo, con gravi conseguenze per migliaia di spedizionieri, lavoratori portuali e altri, e le migliaia di persone che normalmente utilizzano il ponte ogni giorno hanno dovuto trovare rotte alternative. Rimuovere i resti d’acciaio contorti del ponte e liberare il Dali è una priorità assoluta per le autorità locali, che affermano che il crollo potrebbe avere un forte impatto sull’economia regionale per anni.