Facevano entrare in Italia alcuni ragazzi, con la motivazione di dover prender parte a gare sportive, per poi fargli ottenere il permesso di soggiorno, dopo aver richiesto assistenza agli uffici preposti. Il tutto per soldi. Questa l’accusa della Procura di Bari nei confronti di tre cittadini kosovari che, in questo modo, favorivano l’immigrazione illegale di minori dal Kosovo. Emesso nei loro confronti il mandato di arresto europeo.

Bari, immigrazione illegale dal Kosovo, 43 i minori entrati in Italia

L’operazione che ha portato il Gip di Bari a emettere le misure restrittive è scaturita dalle conclusioni di una lunga e complessa attività di indagine.

Ad attirare l’attenzione degli investigatori, infatti, sono stati i movimenti irregolari constatati nel porto di Bari, cui ha fatto seguito una meticolosa attività di analisi che ha portato all’individuazione di 43 ragazzi, tra i 16 e i 17 anni, introdotti illegalmente in Italia.

Le finte “gare sportive” per ottenere i visti di ingresso

Un’operazione analoga a quella scoperta pochi giorni fa a Lecce. Mentre, però, in quel caso l’obiettivo era la forza lavoro da sfruttare nella coltivazione dei campi, la vicenda di Bari è più simile al classico traffico di esseri umani.

I tre uomini, infatti, sono accusati di aver agito per fini di lucro, facendosi pagare somme di denaro per portare i ragazzi in Italia.

I minorenni venivano introdotti nel nostro Paese per partecipare a delle competizioni sportive in vari Paesi europei (Belgio Svizzera, Danimarca). In base a questa motivazione, ricevevano il visto riconosciuto agli atleti per prender parte a questo genere di manifestazioni.

Tuttavia, secondo quanto emerso dall’indagine, i ragazzi non hanno mai preso parte a queste competizioni. Venivano, invece, mandati dai tre uomini nelle questure e nei commissariati, per dichiarare di esser stati abbandonati e richiedere assistenza. Il passo successivo, infine, consisteva nell’avviamento delle procedure per il rilascio del permesso di soggiorno per la minore età.

I tre uomini provvedevano personalmente ad accompagnare i giovani. Uno di loro è stato arrestato in Bulgaria ed estradato in Italia, mentre gli altri due risultano ancora ricercati.