Lazio-Juventus se la ricorderà per parecchio tempo Igor Tudor. Miglior esordio non poteva esserci, vittoria per 1-0 allo scadere e tre punti contro una squadra importante come quella bianconera. Arrivata con una prestazione fatta di cuore e grinta, dove il modulo a tre ha permesso di poter già poter vedere cose interessanti.
“E’ stata una serata bellissima“, sottolinea il tecnico croato, che tiene tutti con i piedi per terra: “Cose positive ci sono state, ma è chiaro che c’è ancora da lavorare“.
Lazio-Juventus, le parole di Tudor nel post partita
Prima partita, tre punti. Di più non si poteva chiedere. Specie ad una Lazio che è ripartita con voglia giusta, trovando una vittoria che infonde fiducia in vista dei prossimi appuntamenti. Ma Tudor si tiene stretta la prestazione, senza dover guardare la classifica: “Non l’ho guardata, magari lo farò, ma non è importante. Quello che conta è la prestazione dei ragazzi, le cose che abbiamo visto nonostante il poco tempo. Da segnalare lo spirito e la voglia di ripartire. Poi tante cose mi sono piaciute, ma siamo solo a 7-8 allenamenti. Io sono contento, ma ci sono altre cose da migliorare, lo spirito però è giusto. Poi il gol all’ultimo secondo è stato bellissimo”.
Un emozione anche tornare su una panchina dopo tanto tempo: “Sensazioni belle, è stata la mia prima gara dopo tanto tempo. La squadra è nuova, alcuni li conosco ma altri no. Le sensazioni sono comunque belle, c’è competizione tra i giocatori e anche complicità, devo fare a loro i complimenti. E’ una buona ripartenza in vista delle prossime partite“.
Fra tre giorni la semifinale d’andata di Coppa Italia sempre contro la Juventus. Cosa cambierà? Nulla. “Non cambia nulla, andremo là cercando di recuperare le energie, vediamo che succederà”. C’era preoccupazione per quanto riguarda il passaggio a tre: “Siete fissati con i numeri. E’ più importante gestire lo stile di gioco, l’energia. Poi si può parlare di numeri, a tre o a quattro. Io dico che quando si attacca lo si fa con tutti, poi per i dettagli ci sarà tempo”.
Nonostante tutta la positività del momento, bisogna continuare a lavorare senza esaltarsi troppo per Tudor: “Io provo a lavorare su certe cose, alcune si sono viste, su altre c’è da migliorare. Io in questo modo di interpretare calcio c’è una cosa fissa, ovvero il senso della struttura, dove però ci deve essere anche invettiva”.
La vecchia guardia
E’ chiaro che si dovrà lavorare sotto molti aspetti, ma a parte questo Tudor non ha visto una squadra in bali dei dubbi: “A me è piaciuto come la squadra ha corso, poi è chiaro che si migliora col tempo. Lavoreremo su alcune cose, poi col tempo ne aggiungeremo altre. Ora siamo in crescita, abbiamo fatto solo 7-8 allenamenti, ma alla fine sono contento”.
Capitolo senatori, con Immobile e Luis Alberto fuori dall’undici iniziale. “Si può azzerare la gerarchia in modo positivo, non vuol dire negativo – spiega Tudor – Io rispetto tanto il passato. Dò una mano, o anche tre mani, a tutti, per poter fare un tipo di gioco. E’ normale che qualcuno possa essere penalizzato, o che possa migliorare, ma devo dire che ci sono tanti giocatori che possono interpretare questo tipo di calcio. Quando arriva un allenatore nuovo c’è voglia di farsi vedere, sono i giocatori che devono decidere se ci vogliono essere oppure no. Bisogna dare una mano a tutti, perchè tutti sono importanti. Io amo tutti i giocatori, li voglio far crescere, poi è chiaro che prima di tutto c’è la squadra, questo non si discute.
Promosso Felipe Anderson: “Voto dieci, oggi ha coperto tre posizioni. E’ un bel giocatore, completo anche dal punto di vista dell’atteggiamento. Ha una qualità e corsa pazzesche. Mentre per quanto riguarda Kamada, Tudor ha le idee chiare: “Kamada è intelligente, ha una buona mentalità ed è un giocatore completo. Dietro o avanti? Può giocare in entrambe le situazioni, poi durante le settimane vedremo cosa uscirà fuori”.