Superbonus, la comunicazione all’Agenzia delle entrate della cessione dei crediti d’imposta e degli sconti in fattura andrà fatta entro giovedì prossimo, 4 aprile 2024. Si tratta della trasmissione delle comunicazioni delle due opzioni utilizzate sulle spese sostenute nel 2023 e per le quote residue degli anni 2020, 2021 e 2022.

Non ci sarà, nel 2024, il paracadute della remissione in bonis, come escluso dal decreto “Superbonus” adottato dal Consiglio dei ministri del 26 marzo 2024, atteso alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale probabilmente nella giornata di domani, 30 marzo. Il provvedimento fissa ulteriori stop alla circolazione dei bonus.

Il rischio, dunque, è quello di perdere il bonus spettante nel caso in cui non si faccia in tempo a comunicare le due opzioni entro giovedì prossimo.

Superbonus, comunicazione cessione crediti e sconti entro il 4 aprile 2024 per non perdere il bonus

Meno di una settimana alla scadenza per comunicare all’Agenzia delle entrate la cessione dei crediti e lo sconto in fattura relativi alle spese del superbonus, utilizzate nell’anno 2023, e le quote residue degli anni dal 2020 al 2022. La scadenza di giovedì 4 aprile 2024 sarà l’ultima data a disposizione dei contribuenti per non perdere i vantaggi dei bonus sui lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione.

In primis perché quella del 4 aprile è una data già prorogata rispetto alla consueta scadenza del 16 marzo di ogni anno (quasi sempre oggetto di proroga). Ulteriori slittamenti non ci saranno perché servirà del tempo all’Agenzia delle entrate per preparare i dati che confluiranno nel modello 730 precompilato che sarà a disposizione dei contribuenti a partire dal 30 aprile 2024.

Ma, soprattutto, non si prevedono possibilità di remissione in bonis per l’anno 2024, come avvenuto negli scorsi anni. A escludere la possibilità di comunicare in ritardo cessione dei crediti e sconti in fattura del superbonus è il decreto adottato nella serata di martedì 26 marzo 2024 dal Consiglio dei ministri del governo di Giorgia Meloni. Non ci sarà, quindi, la possibilità di comunicare entro il 15 ottobre 2024 cessioni e sconti pagando la sanzione amministrativa di 250 euro.

Superbonus comunicazione cessione e sconti 2024, non ci sarà la possibilità della remissione in bonis

L’esclusione della remissione in bonis consentirà al governo di avere un’idea del quantitativo di crediti d’imposta e di sconti in fattura del superbonus per tenere a freno i conti pubblici. Secondo alcune stime, la scadenza di comunicazione del 4 aprile 2024 riguarderà una massa di bonus di ben oltre i 40 miliardi di euro.

Il quantitativo arriverà a 48 miliardi e 400 milioni di euro che scaturiscono dal monitoraggio effettuato ogni mese dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea).

Quali bonus 2023 devono essere comunicati all’Agenzia delle entrate?

Si ricorda, infine, che non tutte le spese sostenute per i lavori in superbonus del 2023 potevano essere cedute come crediti oppure essere oggetto di sconto in fattura. Infatti, il decreto legge numero 11 del 17 febbraio 2023 aveva limitato il ricorso alle due opzioni ai soli lavori per i quali fosse stata presentata la Certificazione asseverata di inizio dei lavori (Cilas) entro l’entrata in vigore del decreto, l’appunto fino al 16 febbraio 2023.

Si stima che la gran parte delle comunicazioni che arriveranno entro il 4 aprile 2024 all’Agenzia delle entrate riguarderà sconti in fattura e cessione dei crediti d’imposta relativi a interventi già iniziati ben prima dell’arrivo del decreto 11 del 2023.

Chi rischia di perdere il bonus 2023?

Chi entro il 4 aprile 2024 non riuscirà a effettuare la comunicazione dei crediti d’imposta e degli sconti in fattura potrà rimediare con la detrazione fiscale.

Tuttavia, l’importo possible con la detrazione deve poter essere utilizzato interamente con la quota annuale delle imposte da pagare, ragione per la quale molti contribuenti potrebbero risultare incapienti e, dunque, perdere parte del bonus che non potrebbe essere recuperato diversamente. Il nuovo decreto atteso in Gazzetta Ufficiale fissa, infine, nuove sanzioni e perdite di bonus in caso di mancata comunicazione dei lavori.