I token basati sull’intelligenza artificiale sono ormai una realtà. Le interazioni tra blockchain e AI sembrano però arrivate ad un vero e proprio salto qualitativo. A prospettarlo è, in particolare, quello che è stato definito merge tra tre delle principali piattaforme di questa particolare nicchia. Ovvero l’unione tesa a dare vita ad Artificial SuperIntelligence, un progetto che risponde all’esigenza di impedire il controllo dell’intelligenza artificiale da parte delle Big Tech. Andiamo quindi a vedere cosa sta accadendo e perché potrebbe rappresentare un vero e proprio punto di svolta.

Artificial SuperIntelligence: di cosa si tratta?

Artificial SuperIntelligence (ASI) è il progetto nato dalla fusione tra delle più importanti piattaforme crypto AI, ovvero Fetch.aiOcean Protocol e SingularityNET. L’annuncio di quanto sta accadendo è stato dato il 27 marzo e ha naturalmente destato grande curiosità tra addetti ai lavori e investitori.

Se l’annuncio è già stato dato, occorre comunque sottolineare che per avere l’ufficialità sull’effettivo varo di Artificial SuperIntelligence occorrerà attendere il 16 aprile. Soltanto quel giorno, infatti, termineranno le votazioni all’interno delle tre comunità interessate.

A supervisionare la regolarità delle operazioni sarà il consiglio di amministrazione del Superintelligence Collective, che curerà anche gli aspetti della tokenomics. Questo organismo sarà a sua volta supervisionato da Ben Goertzel, il CEO di SingularityNET, e dal presidente Humayun Sheikh, conosciuto per aver fondato Deep Mind, nonché dai rappresentanti di Ocean Bruce Pon e Trent McConaghy

Nel caso in cui non sorgessero problemi, come nelle aspettative dei promotori, il risultato del merge sarebbe un protocollo caratterizzato da una capitalizzazione di mercato tra i 7 e gli 8 miliardi di dollari. Un dato che porrebbe ASI tra il 18° e il 21° posto nella classifica di CoinMarketCap. Dimensioni molto più grandi di quelle conseguite al momento dai tre token (FET, OCEAN e AGIX) e tali da poter invogliare nuovi utenti a investire.

L’obiettivo di fondo è quello di contrastare il monopolio dell’intelligenza artificiale da parte dei soliti noti, ovvero le Big Tech. Lo ha spiegato chiaramente Humayun Sheikh: “In un mondo di innovazione esplosiva nell’IA, i giganti delle Big Tech dominano i titoli e le conversazioni. Stiamo tracciando una strada diversa. La nostra missione è quella di combinare le nostre piattaforme per garantire un’IA etica e trasparente per decentralizzarla. L’IA decentralizzata facilita le interazioni dirette tra sviluppatori e utenti, bypassando i tradizionali guardiani delle autorità centralizzate. Ciò migliora la privacy dei dati e apre la strada a un ecosistema di IA più democratico e affidabile, incoraggiando i partecipanti globali a contribuire.”

Stando alle previsioni, e all’entusiasmo che ha caratterizzato l’accoglimento della fusione da parte delle tre comunità interessate, non ci dovrebbero comunque essere dubbi sull’esito finale. Un entusiasmo il quale è andato a ripercuotersi su tutta la nicchia delle criptovalute legate all’intelligenza artificiale. E che sembra porre le premesse per una ulteriore crescita del settore nel corso dei prossimi mesi.

Cosa accadrà ai detentori dei tre token interessati dalla fusione?

Dopo i primi subitanei entusiasmi, qualcuno ha naturalmente iniziato a chiedersi cosa accadrà ora ai detentori dei tre token interessati dalla fusione in atto. ASI, infatti, dovrà andare a sostituirli per trasformarsi nel propellente per tutte le transazioni interne alla nuova blockchain. Oltre ad essere impiegati per mettere in sicurezza la rete pubblica, i nuovi coin dovranno permettere lo sblocco delle capacità computazionali e l’accesso ai dati contenuti all’interno della catena.

Le informazioni che sono già state fornite al riguardo sono comunque chiare. Non appena sarà avvenuto il merge, chi detiene i token FET potrà scambiarli in rapporto paritario con ASI. Chi invece possiede AGIX e OCEAN riceverà una quantità prestabilita di ASI che dipenderà dal rapporto di conversione stabilito. In questo novero rientrano sia gli utenti che detengono i token sui vari exchange che coloro i quali li conservano nei propri portafogli elettronici.

Il comunicato emesso al proposito è del resto molto chiaro: “Se possiedi 100 $FET, potrai scambiarli con 100 $ASI – recita infatti il comunicato ufficiale – Se invece detieni dei token OCEAN e AGIX su DEX o CEX, non dovrai preoccuparti di nulla. Ci preoccuperemo noi di interfacciarci con tutti gli exchange per assicurare che la conversione delle tue monete in ASI vada a buon fine. A un certo punto non vedrai più OCEAN o AGIX nella lista dei tuoi token, ma niente panico, dovrai solo cercare ASI.”