Ci sono due persone accusate della morte di Anna Belisario, la ragazza 20enne che nel febbraio 2023 morì di shock anafilattico dopo aver mangiato un tiramisù vegano realizzato dalla Glg srl, azienda produttrice del “Tiramisun“.
Ad essere accusati sono stati Giuseppe Loiero e la madre Giovanna Anoia, il primo legale rappresentante e la seconda responsabile delle linee produttive della Glg srl: per i pm la morte di Belisario è avvenuta a causa dell’imperizia dei titolari, che preparavano dolci e prodotti vegani e non vegani nello stesso ambiente.
Milano, morta per il tiramisù non vegano: a processo i produttori
La morte di Anna Belisario, 20enne di Milano, aveva destato una profonda impressione a causa del suo fattore scatenante: un dolce vegano, in particolare un tiramisù. Per la ragazza, che soffriva di una forte allergia al lattosio, la morte è sopraggiunta dopo 10 giorni di coma, il 5 febbraio 2023.
Oggi 29 marzo 2024 è stata formulata un’accusa più precisa e circostanziata ai titolari della Glg srl, azienda che produceva il tiramisù vegano che ha portato alla morte Belisario. Il Procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano ed il pm Luca Gaglio hanno infatti accusato di concorso in omicidio colposo Giuseppe Loiero e la madre Giovanna Anoia.
L’inchiesta condotta dal Nas dei carabinieri di Milano e dell’Ats ha indicato che nel dolce consumato dalla 20enne ci fossero tracce di proteine di natura animale, cosa che portò nel febbraio 2023 al fermo amministrativo di diverse partite contenenti quel particolare dolce.
Le accuse mosse ai titolari della “Glg srl” e come venivano preparati i prodotti vegani
Una delle criticità emerse dalle indagini sull’azienda di Loiero ed Anoia era che né i dipendenti né i prodotti da essi preparati rispettavano quegli standard di igiene che serve a separare i prodotti vegani da quelli non vegani.
Dagli atti si può leggere questo:
Si preparavano i prodotti vegani e non vegani nello stesso ambiente, in contemporanea e sullo stesso tavolo.
Chi lavorava in quel laboratorio, inoltre, non aveva seguito alcun corso specifico, ma solo un corso di carattere generale di quattro ore sulla normativa vigente in tema di igiene degli alimenti.