La Serie A riapre finalmente i battenti e si prepara per una giornata piena di spunti. Tanti i big match in programma in questa trentesima giornata di campionato. Tutto è ancora in ballo e da qui alla fine sarà un tour de force in cui nulla potrà essere lasciato al caso. Allo stadio Olimpico i tifosi della Lazio sono pronti ad accogliere Igor Tudor, con la speranza di poter vedere una squadra diversa. Il cambio di modulo appare quasi scontato, l’avversario è di quelli super complicati, ma l’inversione di tendenza deve essere immediata. La stessa cosa però la chiedono i tifosi bianconeri. La Juventus non è più capace a vincere e deve tornare a farlo per consolidare il posto in Champions. Per commentare l‘esordio di Tudor in Lazio-Juventus, Alessio Tacchinardi, amico e collaboratore del tecnico croato, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Lazio-Juventus e l’esordio di Tudor, Tacchinardi a Tag24

L’esordio sulla panchina della Lazio non sarebbe potuto essere più suggestivo di così per il nuovo mister, Igor Tudor. Il passato incontra il presente, la storia più emozionante della sua vita si scontra con una pagina bianca ancora tutta da scrivere. La panchina biancoceleste è un’occasione d’oro, che il croato ha colto al volo. Un’opportunità che non si poteva lasciar sfuggire, la più importante da quando ha appeso gli scarpini al chiodo e ha iniziato il percorso da allenatore. L’appuntamento è fissato: domani, allo stadio Olimpico, con fischio di inzio alle 18. I bianconeri sono in crisi, hanno collezionato una sola vittoria nelle ultime otto giornate, ma per il biancocelesti ripartire con il piede giusto sarà determinante. Per commentare l’esordio di Tudor in Lazio-Juventus, Alessio Tacchinardi, ex calciatore, amico e collaboratore del tecnico croato, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Tudor è pronto all’esordio sulla panchina della Lazio, quali sono le tue aspettative?

“Igor ha un compito molto difficile perché finora la squadra è stata allenata in maniera completamente diversa. Ho tanta curiosità per capire se riuscirà ad amalgamare sin da subito il gruppo e riuscirà ad imprimere immediatamente le sue idee. Credo che lui sia partito con grande decisione rispetto ai suoi princìpi, ma non è facile. Non solo a livello offensivo, ma anche tanto a livello difensivo, la Lazio con Sarri giocava in maniera completamente diversa. Tudor però è uno deciso, pronto, sono sicuro che potrà fare molto bene anche se non sarà semplice”.

Quindi ti aspetti già da domani il cambio di modulo e il passaggio alla difesa a 3?

“Assolutamente sì, anche perché Tudor è stato scelto per quelle caratteristiche. Non è da Igor pensare di cambiare o snaturarsi”.

Lo hanno definito subito un sergente di ferro, ma lui ha detto che non è così. Tu che lo conosci bene, ce lo descrivi? 

“Penso che lui sia molto bravo a portare dalla sua parte i calciatori. Lo ha fatto anche con la Juventus e vi assicuro che è una cosa unica. Con il gruppo riesce ad entrare in empatia e questa è una cosa fondamentale. In questo momento lui ha preso il posto di Sarri, che stava diventando il capo espiatorio di tutto ciò che non funzionava. Forse non è un sergente di ferro, ma è molto tosto e a questi calciatori serviva qualcuno così. Le chiacchiere stanno a zero, adesso la Lazio dovrà tornare a pedalare, come ha fatto anche lo scorso anno e non gli è riuscito in questa stagione”.

Il primo compito di Tudor è complicato perché a Roma arriva una Juventus in crisi di risultati. Dai bianconeri cosa ti aspetti?

“Credo innanzitutto che la Juventus, in questo momento, non sia uno degli avversari migliori da affrontare. Questa partita però ha un fascino particolare, e questo può dare anche le giuste motivazioni. Ci sarà tanta tensione in più, necessaria per far bene. Quella con i bianconeri è sempre una gara affascinante, ma i numeri parlano chiaro e indicano una squadra in grande difficoltà. Nel momento decisivo della stagione hanno rallentato molto e i calciatori non hanno fatto un passo in avanti, ma due indietro. Sarà una gara complicata per tutti e due”.

Il futuro di Allegri è già deciso?

“Per capire davvero se il ciclo è finito dovremmo essere dentro la società. Bisognerebbe comprendere se c’è ancora voglia di battagliare e di fare una proposta diversa, anche di un calcio più offensivo e con calciatori differenti, anche a partita in corso. Mi aspetto che Giuntoli possa dare una grossa spinta in questo senso. Quest’anno, ma anche lo scorso anno, il prodotto Juve è stato sempre troppo difensivo e gli attaccanti ne stanno soffrendo molto”.

Pensi che Luis Alberto è Immobile siano ancora recuperabili?

“Un giocatore come Immobile non può giocare sempre spalle alla porta. La Lazio faceva un’infinità di passaggi prima di arrivare a lui, che non aveva campo per agire. Credo che Ciro resti un super giocatore, ma va esaltato per le sue caratteristiche. Probabilmente non potrà più fare 200 scatti a partita, ma ne fa comunque 100. Con Sarri soffriva terribilmente il gioco e il palleggio. Luis Alberto invece è un calciatore molto forte e non credo che avrà problemi ad incastrarsi con le idee di Tudor. I calciatori di qualità sanno trovarsi la posizione, sono molto curioso di capire come si rapporterà con Igor. Sono certo che la Lazio farà una buona prestazione dal punto di vista del l’intensità e della ferocia. Mi aspetto una bella gara, la Juventus deve scrollarsi di dosso quello che è successo negli ultimi mesi”.

Ultima curiosità: quando si è fatto il nome di Tudor, si è fatto anche il tuo per lo staff. È stata realmente una possibilità?

“Ne avevamo già parlato questa estate e sapevo che c’era questa possibilità. Mi dispiace che alla fine non si sia concretizzata perché sarei arrivato alla Lazio molto volentieri. Tudor però ha deciso di fare uno staff diverso e io ho enorme rispetto per lui. Sono suo amico e gli auguro di fare molto bene, poi chissà magari in futuro…”.