Non è scritto nei manuali ma la lettera che il professor David Lembo, presidente di Medicine and Surgery, ha scritto ai suoi 600 studenti del polo universitario dell’ospedale San Luigi di Orbassano che provengono da 50 nazioni diverse, merita di essere valorizzata. A venti chilometri c’è il rettorato dell’università di Torino dove è stata approvata una mozione che mette al bando la collaborazione scientifica con l’ateneo di Tel Aviv. Al San Luigi, racconta il Corriere della Sera, “esiste un laboratorio di convivenza dove il sogno di indossare il camice bianco deve fare i conti con le notizie che arrivano dall’altro lato del Mediterraneo”. Dividono le aule, studiano insieme e pranzano vicini giovani provenienti anche da Israele e Palestina.
Il messaggio del professor Lembo ai suoi 600 studenti
A loro il professor Lembo ha scritto: “Cari studenti, vi esorto a essere sempre dalla parte di chi guarisce e si prende cura degli altri senza pregiudizi, affermando pienamente la vostra identità culturale e politica. Il dialogo e lo scambio di idee, nel pieno riconoscimento reciproco, sono alla base del nostro impegno di studio, ricerca e formazione culturale”. Dopo il 7 ottobre “ho ricordato agli studenti – dice Lembo – che il loro compito sarà quello di prendersi cura dei corpi e delle menti di qualsiasi corpo umano, come recita il giuramento ippocratico”. In tempi di guerra il messaggio del docente è un inno alla convivenza pacifica.
Stefano Bisi