Tiene banco il Caso Salis, la ragazza arrestata in Ungheria dopo una manifestazione e accusata di avere aggredito tre neonazisti di cittadinanza magiara. Ilaria Salis è detenuta in condizioni disumane, ieri comparsa ancora una volta in aula con le catene ai polsi e ai piedi, così come denunciato dal padre che sta provando a riportarla a casa.
Calenda (Azione): “Ha diritto a un equo processo, ma non è candidabile”
Il caso è ormai diventato politico, con il Centrosinistra che aveva anche avanzato l’ipotesi di candidarla alle prossime elezioni europee nel proprio schieramento politico.
Ipotesi totalmente ‘bocciata’ da Carlo Calenda, il leader di Azione, per il quale sarebbe più che altro necessario un intervento dell’Unione europea e afferma:
“Candidare Ilaria Salis alle prossime elezioni europee sarebbe una cosa sbagliata. Le candidature si devo fare sulla base di competenza e autorevolezza. Salis ha tutto il diritto di avere un processo giusto ma non penso che abbia i requisiti di esperienza e capacità per fare la parlamentare europea”.
Il leader di Azione ed ex ministro poi ai microfoni di Tag24 precisa:
“Non credo che comunque Ilaria Salis condivida le idee del Pd anche perché è in carcere per aver partecipato ad atti di violenza, anche se va tutelata in tutti i modi. Candidarla significa strumentalizzarla a fini elettorali”.
Poi incalzato dal giornalista di Tag24, Michele Lilla, su altri casi di detenzione ingiusta, come quello di Filippo Mosca, afferma:
“Uno non può stabilire che gli altrui processi sono farsa, ma uno può dire che le modalità in cui sono svolte o le condizioni carcerarie ci sono degli elementi che non rispettano i diritti umani”
L’annuncio del Padre: “Chiederò aiuto a Mattarella”
Il Padre dell’insegnante detenuta, Roberto Salis, dopo aver fatto appello a tutte le forze politiche e alla stampa ha annunciato che si rivolgerà al Capo dello Stato.
Anche Roberto Salis ha frenato anche su un’eventuale candidatura della figlia alle elezioni europee ventilata dal Pd:
“Non abbiamo preso in considerazione questa ipotesi, siamo concentrati su altro, devo tirare mia figlia fuori di lì. Abbiamo fatto ricorso, ridefineremo la strategia, ma ci vuole anche la solidarietà degli italiani e una protesta contro l’immobilismo del governo, io chiederò di nuovo aiuto al presidente Mattarella”.
La stampa ungherese: “È un’estremista, l’Italia pensi alle ‘sue’ di Carceri”
Intanto sulla Stampa ungherese il caso della 39enne di Monza, reclusa dal febbraio del 2023 per l’accusa relativa a due aggressioni nei confronti di militanti di estrema destra, viene liquidata come un’estremista e di far parte di un’associazione criminale.
La Stampa magiara riprende in sostanza ciò che più volte dichiarato il ministro degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó:
“Questa signora è stata presentata come una specie di vittima, una martire in Italia, il che non ha nulla a che vedere con la realtà. Lei è membro di un’organizzazione radicale di estrema sinistra, la donna è arrivata in Ungheria con un gruppo e con un piano chiaro, con la chiara intenzione di catturare persone indifese e innocenti e picchiarle a morte per strada“.
Anche in giornali poco politicizzati, come Kisalfold, Blikko30 o il giornale più esterofilo ed economico come Budapest Times, parlano della donna italiana come pericolosa ed estremista.
Inoltre la stampa punta tutto sulle immagini dell’assalto e del pestaggio da parte del gruppo di cui farebbe parte Ilaria Salis e per cui viene imputata insieme a Gabriele Marchesi che è tornato libero e non sarà trasferito in carcere in Ungheria. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano che, ieri, al termine di un’udienza molto tesa ha respinto la richiesta, presentata dall’Ungheria, di consegnare il 23enne milanese.
Sempre sulla Stampa ungherese viene poi rigettata l’accusa italiana di carceri magiare che non rispettano i diritti umani e anzi si sostiene che “le carceri ungheresi sono criticate dagli italiani, mentre i prigionieri scappano dalle prigioni (italiane, ndr) con giocosa disinvoltura”.