Archiviati gli impegni delle Nazionali, adesso è tempo di tornare in campo per il rush finale della Serie A. Al termine della stagione mancano solo 2 mesi e sia in testa che in coda tutto è ancora aperto. Nove turni alla fine per raggiungere il traguardo sperato. Molto passerà soprattutto dagli scontri diretti ed è per questo che la trentesima giornata di campionato sarà fondamentale. La Fiorentina si prepara a tornare in campo dopo la scomparsa di Joe Barone e il Franchi, per il match contro il Milan, sarà sold out. Quella delle ore 20.45 sarà una partita delicata, emozionante e sentita. Per commentare Fiorentina-Milan, Amoruso, che ha vestito la maglia viola, di cui è da sempre tifoso, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Fiorentina-Milan, Amoruso a Tag24
Il match tra Fiorentina e Milan sarà prima di tutto l’occasione per ricordare Joe Barone. Dopo la tragedia che ha colpito il club viola, domani sera il Franchi sarà sold out e la curva Fiesole ha già pronto il tributo per il direttore generale prematuramento scomparso. Poi però la squadra di Italiano dovrà essere brava a concentrarsi solo sul match. La viola è ancora in corsa per un posto in Europa, oltre che per la Conference e la Coppa Italia, ma i rossoneri vogliono consolidare il secondo posto e non hanno intenzione di lasciare punti per strada. Pioli dovrà fare i conti con qualche assenza pesante, ma può contare su un gruppo in forma. Per commentare Fiorentina-Milan, Amoruso, che ha vestito la maglia viola per 2 stagioni e che da sempre ne è tifoso, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Fiorentina torna in campo e la partita di domani ha un significato diverso considerando la scomparsa di Joe Barone. Qual è il tuo ricordo del direttore generale?
“Quando succedono queste tragedie, purtroppo, i minuti iniziali e tutto ciò che precederà la partita saranno di commemorazione e di ricordo. Penso che sarà una serata molto emozionante, ma poi purtroppo la vita deve andare avanti. Chi ci è passato lo sa bene, queste sono assenze che ci porteremo avanti per molto tempo. Chi ha avuto la fortuna di vivere Joe sa bene quanto mancherà, ma la vita non aspetta nessuno. Sono sicuro che domani ci sarà un pubblico incredibile”.
Una città che si è mobilitata…
“L’altro giorno sono andato al Viola Park e non mi aspettavo di trovare così tanta gente. Nonostante fosse andato all’ora di pranzo, era tutto pieno. Joe era un personaggio particolare, poteva essere simpatico o meno, ma la cosa che non si può negare è il fatto che ci tenesse tantissimo a questa società e a questa squadra. Era una sorta di ultrà travestito. Nella Fiorentina ci ha messo il cuore, così come nella costruzione del Viola Park. I giocatori hanno avuto due settimane di tempo per ripartire, ma queste sono cose che non passano mai. Quando succedono queste cose non si può far altro che attaccarsi ancora di più ai propri affetti e rendersi conto che, tante volte, perdiamo tempo ed energie su cose troppo futili”.
La Fiorentina aveva già un certo tipo di mentalità, ma adesso ci sarà ancora di più la voglia di portare a casa un trofeo per Joe Barone?
“Non sarebbe il modo migliore per salutarlo. Se arrivasse un trionfo sarebbe spettacolare. Joe ha fatto davvero tanto per questa società in questi anni e anche da lassù sarebbe molto contento di poter festeggiare”.
Che partita ti aspetti contro il Milan? Dipende più dai rossoneri?
“Non credo sia proprio così. Se andiamo ad analizzare le due squadre, quest’anno hanno aspetti simili: una fase difensiva piuttosto scarsa e due squadre altalenanti, che hanno alternato prestazioni buone a prestazioni meno buone. Ci si aspettava molto dal Milan in Champions e invece si sono incasinati la vita e a tratti lo ha fatto anche la Fiorentina. Anche lì davanti spesso hanno avuto problemi a fare gol, perché anche Leao è andato a intermittenza. Domani mi aspetto una partita aperta, perché è vero che i rossoneri hanno poco da chiedere al campionato, ma vorranno consolidare il secondo posto. E poi vincere gli farebbe bene anche per la corsa in Europa League, in cui si presenta come una delle favorite. Viste anche le questioni societarie, ognuno si dovrà ritagliare il suo posto anche per il futuro.
Quindi ti aspetti un Milan aggressivo?
“Mi aspetto che verranno a Firenze per provare a vincere la partita, perché ne hanno bisogno. Alla fine vincerà chi sbaglierà meno”.
Il ciclo di Italiano alla Fiorentina è finito?
“Sembra proprio di sì, è stato un bel progetto a medio termine. In questi anni la Fiorentina ha fatto dei progressi enormi e non ci dobbiamo dimenticare che il mister ha preso questa squadra che stava quasi lottando per la retrocessione. Lo scorso anno sono arrivati a lottare per due finali, una internazionale e una nazionale, e in questa stagione sono ancora in corsa su tutti i fronti. Se non dovessero succedere cose clamorose, in Conference la viola ha la strada spianata fino alla finale, con tutto il rispetto per gli avversari. Il tecnico ha deciso di iniziare una nuova avventura e credo sia perché si sente corteggiato e anche perché ha capito di aver dato tutto a Firenze”.
Alla Fiorentina, ormai da tempo, manca un grande attaccante. Belotti secondo te è l’uomo giusto?
“Belotti non ha ancora inciso dal punto di vista realizzativo, ma ha dato una bella scossa all’attacco viola. Con lui la squadra è più incisiva, crea tanto e arrivano più palle lì davanti. Sinceramente da questo punto di vista mi sento tranquilla”.