ginevra Lamborghini (con la g minuscola) ha pubblicato lo scorso 22 marzo il nuovo EP dal titolo “Male Mare che è in Me” in collaborazione con Mida, rondine, Nuvola, Caffellatte, Dalila Bizzini, Leo Bi, prodotto da Gianmarco Grande, distribuzione Ada Music Italy.

Ira” è la focus track, il brano manifesto che con un videoclio intenso introduce l’EP. Per il video, la regia è di Riccardo Sanmartini (in arte Samma), la direzione artistica di Dalila Bizzini, stylist Michela Isola.

ginevra Lamborghini: intervista di Tag24

Tag24 ha contattato ginevra Lamborghini per parlare di questo progetto e non solo.

Qual è il filo conduttore di Male (Mare) che è in Me?

Il filo conduttore è un mondo introspettivo che va a toccare il tema della relazione tossica. Tossica nel senso disfunzionale della parola. Quando si parla di relazioni tossiche si va sempre a parlare di relazioni nelle quali alla fine non stiamo bene. C’è un lavoro dietro di grande introspezione con la necessità di entrare dentro ad alcune sfere della mia vita nella quale ho sperimentato queste relazioni nelle varie declinazioni. Troviamo un rapporto tossico per antonomasia, quindi quello amoroso. C’è anche il rapporto tossico con se stessi, fatto del non amarsi o fatto di avere tante paure, quindi ci si rapporta verso se stessi in una condizione dove non c’è serenità. C’è anche il rapporto tossico con una società maschilista. C’è davvero tanta indagine sia dentro che fuori.

Quindi sono brani autobiografici?

Assolutamente sì. Diciamo che tutti hanno vissuto un po’ questi tipi di di relazioni tossiche. In realtà sono cose estremamente comuni. Mi sono guardata dentro. Avevo l’esigenza di parlare, di portare a galli questi temi e semplicemente li ho fatti emergere per quello che riguarda la mia esperienza. Sono temi molto condivisibili, molto comuni come una classica chiacchiera con gli amici. Si parte da una esperienza mia, ma anche da un qualcosa che emerge a livello sociale.

Ho visto che è uscito anche il videoclip di Ira. Come com’è nata l’idea del video?

Non era previsto un video, poi ho mandato il brano al mio videomaker e mi ha detto che questa canzone non poteva non avere un video. Mi ha detto di passare in studio e nel giro di molto poco siamo riusciti a a fare il tutto. È stata un’esperienza molto bella. Mi sono immaginata una trasformazione tipo la Dottor Jekyll e Mister Hyde e ho fatto uscire un alter ego, qualcosa di un po’ demoniaco. La vedo molto come un un mostro che incalza e devo riuscire a contenere tutte le volte che si impossessa di me. Diciamo che è il discorso con con la propria parte arrabbiata, non a caso la propria ira. L’ira non è un semplice sentimento di di odio, ma nasce da qualcosa di estremamente umano.

La passione per la musica

Invece parlando più in generale come ti sei avvicinata al mondo della musica?

Il mondo della musica è sempre stato un po’ il mio porto segreto. Da quando ero piccolina sono sempre stata affascinata alla musica, avevo il poster di Britney Spears in cameretta. Crescendo è sempre stata la mia passione che ho conservato con timidezza. Ricordo che imitavo i miei idoli con quelle voci potenti e mi chiudevo in bagno a farlo. L’imitazione è stata sempre un gioco per me. Poi mi sono resa conto che poteva essere qualcosa di più e ho deciso di provarci e vedere dove poteva condurmi questa avventura.

Con quali artisti ti piacerebbe collaborare sia del panorama musicale italiano, sia quello internazionale? Magari con Britney Spears?

Ora come ora con Britney Spears ci andrei fuori a cena, magari ci farei un karaoke oppure qualche balletto su TikTok (ride, ndr). A parte gli scherzi se voglio dirti proprio un sogno grandissimo ti direi Dua Lipa, perché mi piace proprio, anche come performer. Mi ispiro molto a lei sotto certi aspetti, mi piace tantissimo. Di italiani ce ne sono tantissimi: Madame è una delle artiste che prediligo in assoluto in Italia. C’è anche Rose Villain che adesso sta facendo un percorso bellissimo e mi piace tanto il suo ultimo album. Sono sempre attratta dal poter fare dei duetti femminili. Sono a favore di questa unione perché è giusto che si ritorni a fare un po’ di solidarietà femminile.

Poi in questo periodo c’è una sorta di rivincita della figura femminile nel mondo della musica…

Per tanti anni invece c’è stata carenza di figure femminili che in qualche modo potessero tracciare un loro percorso artistico. Finalmente abbiamo un approccio alla visione anche dei corpi femminili sul palco che non significa sessualizzarli, ma lasciarli liberi di esprimersi. Ho seguito la diatriba di Elodie mezza nuda sul palco. Ma che male fa ragazzi? In realtà è tutto spettacolo, è intrattenimento, è leggerezza, è libertà di espressione. Quanto può dare fastidio un corpo? All’estero si è sempre fatto, ma noi ci scandalizziamo.

Gli altri progetti

invece recentemente sei stata a Tale e Quale show

Una bellissima esperienza che ricordo con molto affetto e gratitudine perché mi sono divertita tantissimo. Ti dicevo prima che l’imitazione mi è sempre stata congeniale, poi qui era unito al canto in modo così professionale e non per scimmiottare. Il limite è proprio quello di farlo in modo credibile, andando a cancellare quelle che sono le tue particolarità della voce. Devi entrare completamente nel personaggio. È stato bellissimo. Non avevo mai cantato in diretta in Italia ed è stata un’esperienza nuova per me. Non ti nego che le prime tre puntate avevo le ginocchia tremolanti ogni volta che scendevo dalle scale. Il pubblico mi è stato vicino in questa esperienza, ho ricevuto tanti positivi.

Invece l’amore come va?

Va benissimo. Con Edoardo vivo tutto alla giornata.

Hai concerti in vista?

Sì, stiamo facendo adesso una programmazione per quanto riguarda le date per toccare un po’ tutte le piazze italiane locali. Bisogna pazientare un pochettino, però ci stiamo adoperando per riuscire a fare come l’anno scorso, quando ho fatto una bellissima estate in cui ogni weekend ero da qualche parte in Italia. Quest’anno conto di fare lo stesso e quindi prossimamente sarò in grado di dare più informazioni.