Roberto Calenda, agente di Juan Jesus, ha rilasciato sul proprio profilo X alcune considerazioni sulla sentenza Acerbi. Un vero e proprio caso nazionale, quello che ha occupato i principali network sportivi negli ultimi dieci giorni. Con la Serie A ai box per lasciare spazio agli impegni delle varie Nazionali, grande risonanza è stata attribuita al caso razzismo e alle relative polemiche scatenate dopo la sentenza della Procura Federale che ha scagionato da ogni accusa il difensore dell’Inter. Non tendono a placarsi, però, le polemiche e le contestazioni in merito all’ultimo caso che esulta dal rettangolo verde e diventa, a tutti gli effetti, un episodio di cronaca.

Il razzismo resta una piaga sociale da provare a contrastare. Ma, al tempo stesso, restano forti gli interrogativi – da parte della difesa di Juan Jesus – di voler realmente provare a combattere un problema che resta secolare. Dopo la sentenza dei giorni scorsi, che ha suscitato sgomento e rabbia da più parti, Juan Jesus ha anche annunciato di poter aderire a vie legali. Il difensore del Napoli intende far valere le sue ragioni e difendere la propria integrità morale. Il pugno chiuso, simbolo del black power e posto come immagine dei profili social di Juan Jesus, è un ulteriore messaggio di dissenso. Una presa di posizione forte, l’ennesima che si avverte dopo giorni di tensione.

Calenda: “Su Juan Jesus ho sentito troppe ricostruzioni false”

Tra i tanti interventi susseguiti negli ultimi giorni, c’è anche quello del procuratore di Juan Jesus, Roberto Calenda. Il noto agente sportivo ha deciso di svelare la maschera e rendere pubblico il proprio pensiero su un caso tanto spinoso quanto delicato, per provare a fare chiarezza sull’audizione in Procura del suo assistito, sulla mancata presenza di un legale al suo fianco e sull’assenza di testimoni. Sul proprio profilo X, l’agente del difensore del Napoli ha voluto fare chiarezza dopo il susseguirsi di notizie degli ultimi giorni:

Ho sentito e letto varie ricostruzioni molto discutibili sui media riguardo gli ultimi sviluppi della vicenda Juan Jesus-Acerbi. Voglio, quindi, precisare quanto segue a tutela della reputazione mia e di Juan a cui ho cercato di dare tutto il supporto in questi giorni così difficili. Juan Jesus si è presentato all’audizione senza avvocato perché essendo persona offesa non è prevista la presenza di alcun legale, lo stesso Ufficio che lo aveva convocato aveva precisato questo aspetto. Non ci siamo dimenticati dell’avvocato: abbiamo seguito le regole. Basta conoscerle.

Roberto Calenda su X

Calenda su Acerbi: “La realtà è che non si vuole affrontare il problema”

Dopo giorni di silenzio, anche Roberto Calenda ha voluto prendere le difese di Juan Jesus. Oltre alle considerazioni iniziali sulla mancata presenza di un legale durante la deposizione dell’accusa, l’agente ha poi spostato sulla difesa attuata dai legali di Acerbi:

Mi sarei piuttosto chiesto perché mai sia stata necessaria ad Acerbi una fitta preparazione di una settimana per “studiare la migliore strategia difensiva” se era così evidente l’assenza della discriminazione? Mi sarei piuttosto interrogato su quali “prove” abbia portato Acerbi oltre alla sua interpretazione delle parole rivolte a Juan Jesus. Ancora una volta siamo di fronte al tentativo di non guardare il problema, fermandosi a considerazioni para-giuridiche maldestre e che non aiutano a capire.

Roberto Calenda su X