Ilaria Salis resta in carcere. Negati gli arresti domiciliari. E’ quanto deciso questa mattina dal giudice del Tribunale di tribunale di Budapest in merito alla richiesta richiesta presentata dai legali dell’attivista italiana. Ilaria Salis, intanto, questa mattina è stata portata in aula di nuovo in manette e catene.
Le immagini sono di questa mattina, ma non c’è alcuna differenza con quelle riprese e scattate lo scorso 29 gennaio. Anche oggi, Ilaria è arrivata in tribunale a Budapest con le manette ai polsi, i ceppi alle caviglie e con una cintura in vita collegata ad una catena tenuta da una guardia penitenziaria.
Oggi doveva essere una giornata fondamentale per il caso della giovane insegnante milanese detenuta da 13 mesi in Ungheria con l’accusa di aver aggredito alcuni manifestanti durante una manifestazione fascista nella capitale ungherese, ma il tribunale di Budapest ha rigettato la sua richiesta per la concessione degli arresti domiciliari. Tutto da fare per i legali della ragazza che dovranno decidere una nuova strategia difensiva.
Caso Salis, Ilaria con catene e manette all’udienza per gli arresti domiciliari
Ilaria Salis è arrivata in tribunale poco dopo le 9,30 di questa mattina, ad attenderla all’esterno dell’aula dove poi si sarebbe svolta l’udienza c’erano anche diversi esponenti politici italiani, come il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni e il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, che, sui loro profili X, hanno pubblicato video e immagini dell’attivista italiana tradotta in manette, con ceppi alle caviglie e tenuta con una catena legata ad una cintura di cuoio da un’agente della penitenziaria.
Immagini uguali a quelle che tre mesi fa scioccarono l’Italia e l’Europa e accelerando l’intervento del Governo in favore della cittadina italiana detenuta in Ungheria.
Mentre attendiamo di entrare arriva Ilaria Salis, di nuovo in catene.#IlariaSalis pic.twitter.com/FKamW4sCI9
— Maurizio Acerbo (@maurizioacerbo) March 28, 2024
Ilaria con una dichiarazione scritta a mano ha autorizzato i media italiani a pubblicare le sue immagini in manette.
La decisione: negati i domiciliari per “pericolo di fuga”. Prossima udienza fissata per il 24 maggio
Per problemi tecnici il giudice Josef Sòs ha deciso di non ascoltare i testimoni in programma nella giornata di oggi, ovvero le due presunte vittime e due esponenti di estrema destra. E’ stata ascoltata solo Ilaria Salis e poi la decisione sulla richiesta dei domiciliari.
La 39enne attivista italiana resterà in carcere perchè esiste pericolo di fuga.
Una decisione che non è stata quella sperata. La richiesta dei domiciliari rientrava in una strategia, suggerita ai familiari e ai legali della docente dal Governo italiano, volta al suo rientro in Italia dal momento che grazie all’esistenza di un accordo europeo, è possibile richiedere che i domiciliari vengano scontati nel nostro paese.
Adesso bisognerà capire quali strategie adottare per riuscire a riportare la docente italiana in Italia.
La prossima udienza, intanto, è stata già fissata per il 24 maggio.