La Lega esulta per l’approdo in aula alla Camera del ddl sull’autonomia differenziata deciso dalla conferenza dei capigruppo per il 29 aprile. Una data che, se rispettata, consentirebbe al partito di Matteo Salvini di ottenere il via libera definitivo al provvedimento bandiera del Carroccio entro le elezioni europee dell’8 e del 9 giugno. Ma, a una guardare bene il calendario uscito dalla riunione odierna dei presidenti dei gruppi di Montecitorio, l’approdo tra un mese, è tutt’altro che scontato. Tanto che un esponente della maggioranza che segue da vicino i provvedimenti parla di “un calendario decisamente ottimistico”. E intanto sul ddl Calderoli piovono le critiche della Regione Veneto che, in audizione, definisce il testo “deludente”. Sul timing ci sono diversi problemi. Il primo riguarda l’iter del ddl, ancora in una fase iniziale. La commissione Affari Costituzionali sta svolgendo le audizioni, è verosimile che finiscano intorno al 10 aprile, ma non è escluso si possa andare oltre. Poi ci sarà la fase della presentazione e dell’esame degli emendamenti. E qui, l’opposizione non starà a guardare. Oggi il Pd con la capogruppo Chiara Braga ha parlato di “forzatura” e di “mortificazione del Parlamento” assicurando che saranno messe “in campo tutte le iniziative necessarie per contrastare questo disegno pericoloso”. “Arrivare in aula il 29 aprile è tecnicamente possibile ma significa davvero mettere il turbo”, è il commento di un esponente di Forza Italia in Commissione.

Riforme istituzionali, si rischia l’ingorgo con altri provvedimenti del governo

L’altro problema riguarda l’ingorgo con altri provvedimenti del governo che, nelle rispettive commissioni, sono più o meno allo stesso punto del ddl autonomia: sul ddl Nordio, già approvato al Senato, trasmesso alla Camera il 16 febbraio, la commissione Giustizia sta svolgendo le audizioni; il collegato lavoro è gia nella fase più avanzata dell’esame degli emendamenti. Senza considerare il ddl cybersecurity, su cui le commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia stanno sentendo gli esperti, e il ddl sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Di fronte a questo quadro, ha pesato nella decisione del presidente della Camera Lorenzo Fontana di dare precedenza al ddl autonomia il fatto che, oltre ad essere un provvedimento del governo, ci fosse anche la richiesta del gruppo della Lega. Il calendario tuttavia non è granitico, le date sono fluide. È plausibile, ad esempio, che slitti alla settimana successiva almeno una delle due mozioni di sfiducia (contro Salvini e contro la ministra Santanchè) calendarizzate alla ripresa dell’aula dopo la pausa di Pasqua. Non solo. Probabile slitti anche l’approdo in aula del decreto Pnrr, fissato oggi per il 12 aprile ma, anche qui, è l’osservazione di chi ha partecipato alla capigruppo, in uno slancio di ottimismo. “E’ un altro passo avanti verso l’obiettivo che la Lega persegue da sempre. Ora avanti con il lavoro in commissione, per portare il testo in Aula”, commenta il capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali, Igor Iezzi.