Ilaria Salis domani tornerà in aula a Budapest, accanto al padre e alla senatrice Ilaria Cucchi, in attesa della sentenza che potrebbe concederle o meno gli arresti domiciliari. Dopo le polemiche e le manifestazioni, il suo caso è saltato all’attenzione dell’opinione pubblica e politica. A TAG24, Paolo Ciani di Democrazia Solidale ha risposto ad alcune domande sul delicato argomento degli italiani rinchiusi nelle carceri all’estero.

Caso Salis, Ciani: “Sono più di 2mila e 400 gli italiani in carcere all’estero”

Dopo quasi 1 anno di detenzione in un carcere a Budapest, in Ungheria, domani avrà luogo il processo che potrebbe concedere a Ilaria Salis i domiciliari. È alta la speranza che il giudice accolga la richiesta, dal momento che il padre è riuscito a trovare un appartamento, necessario a poter mettere in atto la misura.

I giornalisti di TAG24 hanno interrogato il deputato di Democrazia Solidale sulle aspettative e le future svolte nel caso dell’insegnante 39enne, da sempre professatasi innocente. Presente in aula anche uno dei testimoni che hanno accusato, invece, la donna per l’aggressione al neonazista durante la Giornata dell’Onore, che ogni anno raduna a Budapest centinaia di nostalgici di Hitler e antifascisti militanti.