Quali sono le cause e come si cura la neofobia alimentare nei bambini? Spesso sempre più colpiti, meglio approfondire la gestione e la prevenzione.
Si può e come si cura la neofobia alimentare nei bambini?
La neofobia alimentare, comune tra i bambini in tenera età, è una condizione caratterizzata dalla paura o dalla riluttanza a provare cibi nuovi o sconosciuti. Questo comportamento può creare sfide significative nella gestione dell’alimentazione dei bambini e avere implicazioni sulla loro salute e sviluppo.
La neofobia alimentare è un fenomeno comune tra i bambini in età prescolare e può persistere anche oltre l’infanzia. Si manifesta con un rifiuto persistente di provare cibi nuovi o sconosciuti, spesso accompagnato da comportamenti di evitamento, disgusto o rifiuto attivo. Questo può limitare notevolmente la varietà di alimenti consumati dai bambini, influenzando negativamente la loro nutrizione e la crescita. Come si cura la neofobia alimentare nei bambini?
Affrontare la neofobia alimentare richiede pazienza, comprensione e un approccio graduale. Alcune strategie utili includono:
- Esposizione graduale: Introdurre gradualmente i nuovi cibi nella dieta del bambino, presentandoli in modo non minaccioso e incoraggiandolo a esplorarli senza costrizioni.
- Modello di ruolo: I genitori e i caregiver possono fungere da modelli positivi di comportamento alimentare, mostrando entusiasmo e piacere nel provare nuovi cibi.
- Coinvolgimento del bambino: Coinvolgere il bambino nel processo decisionale riguardante l’alimentazione, consentendogli di partecipare alla preparazione dei pasti e di scegliere i cibi che desidera provare.
- Creare un ambiente positivo: Creare un’atmosfera rilassata e priva di stress durante i pasti, evitando critiche o costrizioni riguardo all’alimentazione del bambino.
- Ricompense e rinforzi positivi: Utilizzare rinforzi positivi, come elogi o piccole ricompense, per incoraggiare il bambino a provare nuovi cibi e adottare comportamenti alimentari positivi.
- Persistenza e coerenza: Essere pazienti e persistenti nel proporre nuovi cibi al bambino, anche se inizialmente rifiutati. La coerenza nel promuovere comportamenti alimentari sani è fondamentale per superare la neofobia alimentare.
Quali sono le cause della neofobia?
Le cause esatte della neofobia alimentare non sono del tutto chiare, ma si pensa che siano influenzate da una combinazione di fattori genetici, ambientali e comportamentali. Ad esempio, alcuni bambini possono essere naturalmente più sensibili ai sapori e alle consistenze nuove, mentre altri possono essere influenzati dall’ambiente familiare e sociale circostante. Inoltre, esperienze negative legate all’alimentazione, come costrizioni o pressioni per mangiare determinati cibi, possono contribuire allo sviluppo della neofobia alimentare.
Quali sono i sintomi?
I sintomi della neofobia alimentare possono variare da bambino a bambino, ma comunemente includono:
- Rifiuto persistente di provare cibi nuovi o sconosciuti;
- Evitamento attivo dei pasti o dei cibi “non familiari”;
- Espressione di disgusto o repulsione di fronte a cibi nuovi;
- Rigidità comportamentale durante i pasti, come rifiuto di sedersi al tavolo o manipolazione dei cibi con le dita.
Cosa dice lo studio sulla nofobia?
Una recente indagine condotta dal CREA Alimenti Nutrizione e pubblicata sulla rivista scientifica Nutrients ha evidenziato un aumento della neofobia alimentare, un fenomeno che si manifesta in modo più pronunciato nelle famiglie che non adottano la Dieta Mediterranea e tra i bambini unici.
Lo studio, diretto da Laura Rossi, ha coinvolto 288 bambini italiani con un’età compresa tra i 3 e gli 11 anni. I genitori dei partecipanti hanno compilato un questionario dettagliato riguardante le abitudini alimentari dei propri figli e le caratteristiche socio-demografiche della famiglia. Per valutare la neofobia alimentare e il grado di aderenza alla Dieta Mediterranea, i ricercatori hanno utilizzato rispettivamente la Child Food Neophobia Scale (CFNS) e il test KIDMED.
I risultati della ricerca hanno evidenziato che la maggioranza dei ragazzi presenta un grado moderato (67,3%) o elevato (18,1%) di avversione verso cibi nuovi. Questa tendenza è particolarmente pronunciata nei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni (63,9%), e risulta essere più marcata tra i figli unici (50%). Inoltre, l’adesione alla Dieta Mediterranea all’interno delle famiglie coinvolte nello studio è stata valutata come scarsa (29,5%) o moderata (54,8%). È interessante notare che i bambini più restii ad accettare nuovi cibi sono anche coloro che mostrano una minore aderenza al modello alimentare mediterraneo (51,9%).
Si può prevenire?
Prevenire la neofobia alimentare può essere altrettanto importante quanto curarla una volta insorta. Alcuni modi per prevenire questa condizione includono:
- Introdurre una varietà di cibi solidi nella dieta del bambino fin dalla prima infanzia, durante la fase di svezzamento, può abituare il bambino a diverse consistenze e sapori.
- Offrire al bambino una vasta gamma di alimenti fin dalla prima infanzia, compresi cibi con sapori e consistenze diversi, può contribuire a sviluppare una maggiore familiarità e accettazione verso i nuovi cibi.
- Creare un ambiente positivo e rilassato durante i pasti, dove il cibo è visto come un’esperienza piacevole e sociale, può contribuire a prevenire la neofobia alimentare.
- Esporre frequentemente il bambino a una varietà di cibi, anche quelli inizialmente rifiutati, può contribuire a migliorare la familiarità e l’accettazione verso di essi nel tempo.