La Turchia andrà alle urne per le elezioni amministrative del 31 marzo 2024. Si tratta di una data importante non solo per la politica locale in quanto i risultati avranno un effetto diretto sulla rotta della politica nazionale dominata da Erdogan e il suo partito, l’Akp.
L’opposizione pronta a dare nuovamente battaglia ad Erdogan alle elezioni amministrative in Turchia del 2024
Circa 60 milioni di elettori si recheranno alle urne domenica, 31 marzo 2024. Le elezioni amministrative in Turchia si terranno in 30 comuni metropolitani tra cui Istanbul e Ankara, 51 comuni provinciali, 922 distretti, 32.105 quartieri e 18.306 villaggi.
La politica locale è vitale tanto quanto quella nazionale, dato che, storicamente, chi sta alla guida di Istanbul, la capitale economica e culturale del Paese, influenza anche la politica nazionale.
L’opposizione non è sostenuta da un’alleanza di partiti
Il più grande partito dell’opposizione, il CHP, cercherà di aumentare il numero di sindaci eletti o almeno di mantenere il numero attuale. Cinque anni fa, il candidato del CHP a Istanbul, Ekrem Imamoglu, era sostenuto da un’alleanza dell’opposizione e aveva un ulteriore appoggio esterno dal partito filo-curdo, l’HDP. Nel 2019, l’avversario di Imamoglu era il candidato dell’AKP, Binali Yildirim. Nonostante fosse una figura conosciuta, Yildirim non era un candidato abbastanza popolare o carismatico per competere efficacemente contro il blocco dell’opposizione.
La stessa situazione accadeva anche nella capitale, Ankara. L’ex ministro dell’Ambiente, dell’Urbanizzazione e dei Cambiamenti Climatici, Mehmet Ozhaseki, era l’avversario di Mansur Yavas del CHP.
Il CHP ha vinto nelle tre grandi città più importanti, Istanbul, Ankara ed Izmir, grazie ad un’organizzazione all’interno dell’opposizione. Questo successo storico, dopo anni di dominio dell’AKP nella politica locale, aveva aumentato le speranze per una possibile vittoria alle elezioni presidenziali del 2023.
Anche alle elezioni dell’anno scorso, il CHP era sostenuto da altri partiti minori ed aveva creato il cosiddetto Tavolo dei Sei. Aveva indirettamente l’appoggio dei filo-curdi del partito Dem. Questa unità aveva indebolito il consenso verso il presidente Erdogan rispetto alle elezioni precedenti, anche se si è riconfermato vincitore.
La particolarità delle elezioni amministrative del 2024 è che non ci sono più alleanze. Il partito Dem e gli altri partiti minori hanno presentato i loro candidati. Secondo i sondaggi, i candidati del CHP a Istanbul e ad Ankara sono comunque i favoriti.
Chi sono i candidati?
Il presidente Erdogan non vuole un’altra sconfitta nelle principali grandi città. Il candidato dell’Akp a Istanbul, Murat Kurum è una scelta strategica per vari motivi:
Kurum è fedele a Erdogan ma non è un politico particolarmente carismatico da rischiare di mettere in pericolo la leadership del presidente. Proprio per questo motivo, potrebbe non riuscire a generare abbastanza consenso per battere il sindaco Imamoglu. Il suo cavallo di battaglia è, però, la sua esperienza nel campo edilizio in quanto è stato responsabile dell’azienda statale, Toki. Questo è un tema importante visto che gli scienziati avvertono della possibilità di un terremoto di grandi dimensioni a Istanbul. Questa eventualità spaventa milioni di cittadini dopo che il sisma del 1999, alle porte della città, causò oltre 17mila morti.
Imamoglu, al contrario, è carismatico e ha l’esperienza e la possibilità di dimostrare i progetti realizzati negli ultimi cinque anni. Anche se non sarà sostenuto da altri partiti, può riuscire ad ottenere un ampio consenso. Un possibile secondo mandato di Imamoglu renderebbe il suo partito leader dell’opposizione e gli permetterebbe di diventare un candidato temibile per le elezioni presidenziali del 2028.
Ad Ankara, Turgut Altinok dell’AKP è invece l’avversario di Mansur Yavas. Yavas genera un grande consenso anche tra i nazionalisti, oltre ad essere apprezzato per via dei risultati ottenuti durante il suo mandato. Anche lui, nel caso di una rielezione, diventerebbe un valido candidato alla presidenza turca.
Indipendentemente dal risultato, Erdogan non rinuncerà alla sua agenda
Il presidente turco ha recentemente annunciato che le elezioni del 31 marzo saranno le ultime della sua carriera politica. Attualmente non c’è un successore designato in vista. Secondo gli analisti, Erdogan ha più volte annunciato il suo ritiro ma non lascerà il potere prima di realizzare il suo progetto: “La Nuova Turchia”, che consiste in una grande riforma costituzionale.
Una vittoria ad Istanbul e ad Ankara potrebbe facilitare la strada verso la riforma. Il presidente potrebbe facilmente abolire il limite del mandato per candidarsi per la quarta volta nel 2028. Sembrerebbe che voglia abolire anche la regola del “50 per cento + 1” per l’elezione del presidente in modo da non aver più bisogno di alleanze e correre alle elezioni da solo.