Fringe Benefit, l’Agenzia delle entrate ha disposto le indicazioni su come preparare e cosa debbano contenere le autocertificazioni del 2024 ai fini dei rimborsi di 1000 o 2000 euro (a seconda dei casi e delle composizione familiare) per mutui, canoni di affitto e bollette della luce e del gas.
Le autodichiarazioni devono essere acquisite dai datori di lavoro e dai committenti per poter “ufficializzare” la situazione familiare e i requisiti richiesti per il beneficio dei fringe benefit. Si ricorda, tra l’altro, che le somme distribuite ai lavoratori a titolo di fringe benefit non concorrono a formare il reddito. Ragione per la quale, dunque, i rimborsi devono essere concessi sulla base di regole ben definite.
Fringe benefit, così le autocertificazioni 2024 rimborsi di 1000 e 2000 euro per mutui e bollette luce e gas
Tempo di autocertificazioni per il rimborso, di 1000 o 2000 euro, a titolo di fringe benefit per i lavoratori alle dipendenze. Le autocertificazioni devono essere acquisite dai datori di lavoro, ma il contenuto delle stesse varia a seconda delle finalità del premio. Infatti, come stabilisce la legge di Bilancio 2024, le somme possono essere utilizzate per il rimborso delle spese sostenute a titolo di interessi sul mutuo, oppure per i costi dell’affitto; in alternativa, i rimborso possono operare anche sulle bollette delle utenze domestiche, ovvero di energia elettrica, gas e acqua.
Le somme da erogare ai lavoratori sono state aggiornate con la Manovra 2024. L’importo minimo sale da 258 euro a 1000 euro per i lavoratori alle dipendenze senza figli. Nel caso di figli a carico, invece, il tetto sale fino a 2000 euro. La condizione di figlio a carico deve rispettare le regole fissate dall’articolo 12 del Testo unico delle imposte sui redditi.
Fringe benefit autocertificazioni 2024 sulle bollette di luce e gas
L’autocertificazione sulle utenze domestiche ai fini del versamento dei fringe benefit 2024 deve essere preparata seguendo specifiche regole. Per il rimborso delle bollette di energia elettrica, gas e acqua, infatti, nel documento di autocertificazione il lavoratore dve dichiarare che l’immobile al quale fanno capo le utenze sia:
- a uso abitativo e non professionale;
- con intestazione delle bollette in capo al lavoratore stesso o a un suo familiare (anche non a carico), al condominio, al locatore a patto che, nel contratto di locazione, sia presente la specifica del rimborso analitico delle spese.
Si precisa che i fringe benefit operano sulle bollette delle utenze domestiche a prescindere dal domicilio o dalla residenza del lavoratore. Le condizioni di rimborso delle bollette di luce, gas e acqua sono state chiarite dall’Agenzia delle entrate con la recente circolare numero 5 del 2024.
Cosa autodichiarare se non si allegano i documenti di spesa?
Ai fini dei costi sostenuti per le bollette domestiche, se non si allega il documento, devono essere indicati nell’autocertificazione:
- il numero dell’utenza;
- la data e il numero della fattura;
- l’intestatario della bolletta;
- l’importo;
- la data e la modalità del versamento;
- l’unicità del pagamento, nel senso che tali importi devono essere richiesti a un unico datore di lavoro o committente (da autodichiarare).
Quali autodichiarazioni per le spese degli interessi sui mutui o per l’affitto?
Regole di autocertificazioni, differenti da quelle indicate per il rimborso delle bollette, riguardano anche gli altri casi di utilizzo dei fringe benefit, ovvero gli interessi sui mutui o l’affitto. L’Agenzia delle entrate ha chiarito che entrambi i casi debbano riferirsi alla prima casa, intesa come abitazione principale.
Nel dettaglio, l’abitazione sulla quale gravi il mutuo o si debba pagare il canone di affitto deve essere la casa principale del lavoratore che percepisce i fringe benefit. Tale indicazione persiste anche nel caso in cui le spese (per gli interessi sul mutuo o per il canone di affitto) siano sostenute da un familiare del lavoratore.
In particolare, occorre che le spese siano effettuate dal dipendente stesso, oppure dal coniuge o da un altro familiari purché rientranti tra quelli indicati dall’articolo 12 del Testo unico delle imposte sui redditi. Di queste indicazioni deve tener conto l’autocertificazione che il lavoratore è tenuto a firmare per percepire i fringe benefit.
Quale autocertificazione in assenza di documenti di spesa?
Nel caso in cui il datore di lavoro acquisisca un’autocertificazione sostituiva al posto dei documenti di spesa, occorre che sia indicato:
- che l’immobile preso in affitto o sul quale il dipendente paghi gli interessi sul mutuo costituisca abitazione principale dello stesso. Eventuale modifiche della dimora abituale devono essere comunicate in via tempestiva;
- che i costi sono sostenuti dal lavoratore o dai familiari secondo quanto prevede l’articolo 12 del Testo unico delle imposte sui redditi;
- che le spese sono oggetto di rimborso unico e non verranno richieste a un altro datore di lavoro.