Un recente studio ha provato la relazione tra l’uso eccessivo di PC e videogiochi e la disfunzione erettile.
Secondo questa ricerca, anche soli 72 minuti al giorno trascorsi di fronte allo schermo potrebbero contribuire all’insorgenza di problemi di erezione.
Scendiamo nei dettagli e vediamo gli effetti negativi dell’eccessiva esposizione digitale sulla funzione erettile e qual è la correlazione.
PC e videogiochi aumentano la disfunzione erettile, anche soli 72 minuti al giorno possono causare un disturbo
Un recente studio ha rilevato che l’uso prolungato del computer e i videogiochi possono aumentare significativamente il rischio di disfunzione erettile negli uomini.
Secondo i ricercatori, anche solo un incremento di 72 minuti nell’utilizzo del computer nel tempo libero è associato a un aumento di 3,57 volte delle probabilità di sviluppare questo problema sessuale.
Non ci sono, invece, evidenze che suggeriscano un’associazione simile tra guardare la televisione o guidare per svago e la disfunzione erettile. Questo studio, condotto utilizzando dati del Regno Unito, mette in evidenza l’importanza di comprendere i diversi comportamenti sedentari che teniamo nel tempo libero e il loro impatto sulla salute sessuale maschile.
Cosa hanno affermato gli autori dello studio
Il dottorando Zhao Huangfu del Dipartimento di Urologia presso l’Ospedale di Shanghai, Università di Medicina Navale, ha condotto questo studio, che ha rivelato una forte correlazione tra l’uso prolungato del computer o di videogiochi nel tempo libero e il rischio di disfunzione erettile.
Utilizzando l’analisi di randomizzazione mendeliana (MR), lo studio ha rivelato che anche un modesto incremento di 1,2 ore nell’utilizzo del computer è associato a un rischio di DE 3,57 volte maggiore. Tuttavia, non è emersa alcuna connessione causale tra la TV, la guida e questo disturbo.
Questa ricerca, pubblicata sulla rivista Andrology, ha coinvolto oltre 200.000 individui da dati anagrafici del Regno Unito, evidenziando l’importanza di comprendere gli effetti dei comportamenti sedentari sulla salute sessuale maschile.
Secondo lo studio, l’uso del computer non sembra influenzare la depressione, l’ansia o i marcatori della salute dei vasi sanguigni, ma è associato a livelli più bassi di ormone follicolo-stimolante, che ha un ruolo cruciale nello sviluppo sessuale e nella riproduzione sia negli uomini che nelle donne.
La ricerca suggerisce che gli interventi sullo stile di vita potrebbero ridurre la prevalenza della disfunzione erettile dal 66 al 44%. Per ottimizzare i risultati è necessario anche integrare intensità e frequenza dell’attività fisica.
La disfunzione erettile può avere cause psicologiche?
Raramente questo disturbo ha cause psicologiche.
In realtà fino al 90% dei casi ha una causa organica, come malattie vascolari, diabete mellito, malattie nervose, ipertensione, lesioni o complicanze da interventi chirurgici e radioterapia.
Anche l’assunzione di alcuni farmaci, come gli antidepressivi o i farmaci contro l’ipertensione, può influire sulla funzione erettile. Solo circa il 10% dei casi è attribuibile a cause psicologiche, soprattutto tra gli uomini più giovani.
Diciamo che fino ai 40 anni, le cause psicologiche sono più comuni, mentre dopo i 40 anni aumenta la probabilità di cause organiche, anche se non è raro che vi sia una combinazione di entrambe. Gli uomini con cause psicologiche di solito mantengono erezioni normali durante la notte e al risveglio, e di solito non riscontrano problemi di erezione durante la masturbazione.
In conclusione, questo nuovo studio ha individuato una correlazione significativa tra l’uso del computer e dei videogiochi e un aumento del rischio di disfunzione erettile.
Sebbene non siano state riscontrate associazioni causali tra altre attività sedentarie, come guardare la televisione o guidare e la disfunzione erettile, è chiaro che l’eccessivo utilizzo del computer può avere un impatto negativo sulla salute sessuale degli uomini.
Questa scoperta sottolinea l’importanza di bilanciare l’attività al computer con un adeguato stile di vita attivo e la consapevolezza dei rischi associati alla sedentarietà prolungata.