C’è una svolta nel caso di Roberta Bertacchi, la 26enne trovata morta impiccata nell’abitazione che aveva preso in affitto a Casarano, in provincia di Lecce, lo scorso 6 gennaio: stando a quanto riportano diversi quotidiani locali, gli inquirenti avrebbero iscritto nel registro degli indagati con le accuse di maltrattamenti in famiglia e istigazione al suicidio il nome del fidanzato 35enne.
Indagato per istigazione al suicidio il fidanzato di Roberta Bertacchi, trovata morta impiccata lo scorso gennaio
Inizialmente il fascicolo aperto dalla Procura per fare luce sulla morte della 26enne era contro ignoti. La svolta è arrivata da qualche ora con l’iscrizione nel registro degli indagati del fidanzato 35enne Davide Falcone, già noto alle forze dell’ordine per reati di droga e contro il patrimonio e attualmente recluso.
I familiari di Roberta Bertacchi se lo aspettavano; anzi, lo avevano chiesto a gran voce, inoltrando ai carabinieri una denuncia in cui – attraverso gli avvocati che li assistono, Luciano De Francesco e Silvia Romano – chiedevano di approfondire il possibile nesso tra l’impiccaggione della ragazza e i comportamenti del 35enne, ipotizzando che l’uomo, approfittando del suo momento di fragilità psichica, potesse averla spinta a togliersi la vita.
Fin dal suo ritrovamento escludono, infatti, che possa essersi trattato di un gesto totalmente volontario: la giovane, che si era trasferita a Casarano per avvicinarsi al luogo di lavoro, un’azienda calzaturiera, sembrava serena.
La ricostruzione della vicenda
I sospetti di chi conosceva la 26enne si erano concentrati sul fidanzato – che il 7 marzo scorso è finito in carcere nell’ambito di un’operazione denominata “Fortezza”, con cui i carabinieri hanno smantellato diverse organizzazioni criminali del territorio – per diversi motivi.
Innanzitutto il fatto che la ragazza era stata trovata impiccata con una sciarpa del Casarano calcio che lui stesso (conosciuto negli ambienti ultrà) le aveva regalato. Poi le contraddizioni che erano emerse quando era stato ascoltato dagli investigatori.
Sembra che la sera precedente al ritrovamento del corpo di Roberta avessero avuto un’accesa lite in un locale. Gli amici della ragazza hanno raccontato che, dopo essere usciti, andarono tutti a casa di lei per una “festa”, incluso il fidanzato, che poi vi rimase anche quando loro andarono via; lui sostiene invece di aver lasciato la giovane molto prima.
Ha detto prima di non averla mai riaccompagnata; poi ha sostenuto di essere andato da lei per sapere se fosse tornata. Circostanze che, unite al fatto che la casa era stata trovata in disordine, con diversi oggetti fuori posto, aveva portato a pensare che quella sera fosse con lei e che avessero nuovamente discusso.
Il caso di Andreea Rabciuc
È stato recentemente iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di istigazione al suicidio (e omicidio) anche il fidanzato di Andreea Rabciuc, la 27enne di origini romene trovata senza vita in un casolare abbandonato di Montecarotte, nell’Anconese, a quasi due anni dalla sua scomparsa.
I suoi familiari avevano subito puntato il dito contro il 44enne. Era stato lui, infatti, nell’agosto del 2022, a denunciarne la sparizione, raccontando ai carabinieri di averla vista allontanarsi a piedi verso Moie dopo una serata trascorsa insieme ad alcuni amici.
Sembra che anche loro, come Roberta e Davide, avessero avuto una lite e che Simone avesse sottratto alla giovane il suo telefono cellulare (anche se disse che fu lei a darglielo). Cosa sia successo dopo non è ancora chiaro. Così come non è chiaro se il corpo di Andreea fosse già nel casolare quando gli inquirenti lo perlustrarono poco dopo la scomparsa o se ci sia stato portato in un secondo momento. A chiarirlo saranno le indagini.