“Ora passiamo alle maniere forti”. Parole di Celestino Leonetti, simbolo della lotta dei cittadini contro il biodigestore di Casal Selce a Roma, che da otto giorni è in sciopero della fame. Una protesta decisa dopo l’incontro con Sabrina Alfonsi, Assessore all’ambiente e ai rifiuti del Comune di Roma in cui, secondo il Comitato Casal Selce di cui Leonetti fa parte, non c’è stato alcun margine di trattativa.
Il presidio è attivo da oltre due anni proprio nel luogo in cui dovrà sorgere il nuovo impianto per trattare i rifiuti e ora Leonetti ha deciso di occuparlo, trascorrendo nel piccolo container giorno e notte.
Biodigestore Casal Selce, Leonetti: “Sciopero della fame e occupazione presidio”
“Non mollo assolutamente” ripete Celestino Leonetti, che sottolinea anche come stia ricevendo la solidarietà di molti cittadini.
“La Pasqua la passerò a Casal Selce” racconta, mentre inizia il suo ottavo giorno di sciopero della fame.
Un territorio ‘condannato’ quello di Casal Selce, secondo i suoi abitanti, che lamentano “un accanimento” nei confronti di un territorio a vocazione agricola, e in parte residenziale. Nella stessa area di Valle Galeria, infatti, si trova anche l’ormai tristemente famosa discarica di Malagrotta, andata a fuoco lo scorso dicembre.
La richiesta del Comitato contro il biodigestore: “Chiediamo aiuto ai parlamentari italiani e agli eurodeputati”
La protesta andrà avanti “fino a quando non saremo ricevuti” dice Leonetti. Dopo l’incontro con la Commissione Ecomafie dello scorso marzo- che, secondo quanto riferito dallo stesso attivista, ha condiviso le motivazioni della protesta- ora i cittadini chiedono di poter illustrare le loro ragioni ai parlamentari e agli eurodeputati. Il sindaco Gualtieri non li ha mai incontrati.
“Dato che il sindaco ci ha snobbati e umiliati, non lo cerchiamo più. Chiediamo aiuto ai parlamentari italiani ed europei. Noi lotteremo fino alla fine. Il presidente della Commissione Ecomafie (Jacopo Morrone, ndr) ci ha dato ragione, non possono esserci altri impianti a Valle Galeria” ripete Lonetti.
C’è però anche un altro motivo per portare avanti la protesta. “I due impianti che hanno preso fuoco, ed erano sequestrati, sono stati svincolati per essere rimessi in opera” denuncia.
TAG24 sta seguendo da mesi la protesta e lo scorso gennaio l’inviato Thomas Cardinali ha intervistato anche l’Assessore Alfonsi, che aveva dichiarato come il progetto del biodigestore stesse andando avanti.