Anche il Portogallo ha deciso di vederci chiaro su WorldCoin. L’autorità preposta alla protezione e gestione dei dati personali CNPD, ha infatti imposto all’azienda di sospendere ogni genere di attività collegata alla raccolta di dati biometrici all’interno del Paese.

È stata la Reuters a riferire quanto sta accadendo, aggiungendo che lo stop è valido per tre mesi. La mossa della CNPD arriva dopo analoghe iniziative di Spagna, Corea del Sud, India, Brasile, Regno Unito, Francia e Kenia. Ancora una pessima notizia, quindi, per la società co-fondata da Sam Altman,il CEO di OpenAI.

Anche il Portogallo contro WorldCoin

Anche il Portogallo ha deciso di attivarsi contro WorldCoin. La Comissão Nacional de Proteção de Dados (CNPD), ente preposto alla sorveglianza sulle attività riguardanti la raccolta di dati personali all’interno del Paese, ha infatti imposto uno stop di tre mesi all’azienda che vede tra i suoi fondatori Sam Altman.

A spingere l’ente in tal senso sono proprio le preoccupazioni sulla privacy collegate al progetto. Preoccupazioni che non sembrano tenere conto delle rassicurazioni fornite dall’azienda e che sono del resto comuni a molti Paesi di ogni parte del globo.

Secondo Reuters, che ha dato l’annuncio della decisione portoghese, la decisione sarebbe legata alle forti preoccupazioni per il modo in cui sono trattati i dati raccolti. Già 300mila persone sarebbero state interessate dal programma di WorldCoin, con modalità su cui ora l’autorità dovrà investigare.

La CNPD ha affermato di aver ricevuto decine di denunce nell’ultimo mese riguardanti la raccolta non autorizzata di dati di minori, carenze nelle informazioni fornite agli interessati e la pratica impossibilità di cancellare i dati o revocare il consenso.

La risposta di WorldCoin

A incaricarsi di rispondere all’autorità portoghese è stato Jannick Preiwisch, responsabile della protezione dei dati presso la Worldcoin Foundation. È stato lui ad affermare che Worldcoin è “pienamente conforme a tutte le leggi e i regolamenti che regolano la raccolta e il trasferimento di dati biometrici”.

Ha poi aggiunto che per la prima volta l’azienda sente parlare delle questioni sollevate dalla CNPD. Secondo lui, infatti, WorldCoin avrebbe una politica che prevede tolleranza zero in relazione all’iscrizione di minorenni nel programma di raccolta dei dati.

Worldcoin ha inoltre affermato che la società a marzo ha avviato la transizione verso la “custodia personale”. In tal modo sarebbe possibile garantire agli utenti il pieno ​​controllo sui propri dati, permettendo loro di cancellarsi dal programma e impedire qualsiasi utilizzo futuro di quelli rilasciati.

L’evoluzione di WorldCoin

WorldCoin è stato concepito come un metodo per riuscire a distinguere tra esseri umani e intelligenza artificiale. Il programma di raccolta dei dati è iniziato a spron battuto, se si considera che alla fine dello scorso anno erano già oltre 360mila gli individui che si erano registrati in Argentina. Cui si dovevano aggiungere 300mila spagnoli, 250mila cileni e 300mila portoghesi. Mentre secondo il sito web dell’azienda ogni settimana sarebbero 100mila le persone che creano il proprio account.

I prossimi Paesi in cui doveva iniziare la scansione delle iridi sono il Messico e Singapore, ma considerate le polemiche in atto è ormai tutto in alto mare. Le perplessità sono proprio relative a Orbs, il programma che la consentirebbe. Per smussare le polemiche la Worldcoin Foundation ha annunciato l’open-sourcing del sistema di riconoscimento dell’iride (IRIS), rendendolo accessibile sul repository GitHub. 

Tutto ciò non è evidentemente bastato, come dimostrano in provvedimenti presi dalle autorità di molti Paesi. La preoccupazione per i dati personali è in effetti molto forte. Tanto da spingere il gruppo britannico per la tutela sulla privacy Big Brother Watch ad affermare che dopo il lancio di Worldcoin esiste un forte rischio che i dati biometrici possano essere hackerati o sfruttati.

Da sottolineare la chiosa dell’advocacy officer Madeleine Stone, secondo la quale i sistemi di identificazione digitale “raramente sono all’altezza degli straordinari benefici che i tecnocrati tendono ad attribuire loro”. Non stupisce eccessivamente, quindi, l’ostilità che sta affiorando nei confronti di WorldCoin.