Ancora oggi, i buoni fruttiferi postali costituiscono un valido strumento di risparmio, assicurando il rimborso del capitale investito insieme agli interessi accumulati nel tempo.

In passato, questi buoni erano particolarmente convenienti grazie ai tassi di interesse elevati, tanto che molte famiglie italiane ne possiedono ancora alcuni conservati nei cassetti.

Concentrandoci soprattutto sui vecchi buoni, esaminiamo il processo di riscossione sia per quelli vecchi che per quelli nuovi. I buoni fruttiferi postali (Bfp) rappresentano un modo sicuro per far crescere i propri risparmi. Emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e gestiti dalle Poste Italiane, offrono un ritorno garantito direttamente dallo Stato.

Sebbene gli interessi siano diminuiti nel tempo, i buoni restano un’opzione interessante per accumulare risorse e ottenere un profitto all’atto del rimborso.

Cosa fare se un Buono fruttifero postale è scaduto?

Acquistabili presso gli Uffici Postali o online, sia in formato cartaceo che dematerializzato, l’operazione di incasso, in realtà denominata rimborso, consente agli investitori di recuperare il capitale investito insieme agli interessi maturati, previa presentazione del titolo, di un documento d’identità e del codice fiscale.

Va sottolineato che solo il titolare del buono può richiedere l’operazione di rimborso e non sono ammessi deleghe. I buoni possono essere intestati a una o più persone, in quest’ultimo caso definiti come cointestati, con la clausola “Pfr” che garantisce a ciascun intestatario la facoltà di richiedere il rimborso.

In caso contrario, è necessaria la presenza di tutti gli intestatari per procedere al rimborso. I buoni fruttiferi postali hanno una data di scadenza oltre la quale non generano più interessi. È fondamentale incassarli entro questa data per evitare la perdita degli interessi accumulati.

Infatti, una volta prescritti, non è più possibile ottenere il rimborso. In sintesi, i buoni postali cessano di essere redditizi alla data di scadenza e possono essere incassati fino alla data di prescrizione, dopo la quale diventano inattivi.

Come riscuotere un buono fruttifero postale?

I buoni fruttiferi postali rappresentano uno strumento di investimento emesso dalle Poste Italiane. All’approccio della scadenza o, se necessario, anche prima, gli investitori possono richiedere il rimborso presso qualsiasi Ufficio Postale.

Tuttavia, è probabile che il rimborso immediato sia disponibile solo presso l’ufficio postale che ha emesso fisicamente il buono. Nonostante ciò, è comunque possibile ritirare il denaro anche presso altri uffici postali, anche se potrebbe richiedere qualche giorno, soprattutto nel caso dei buoni fruttiferi cartacei.

Per quanto riguarda i buoni fruttiferi dematerializzati, al momento della scadenza, il loro valore viene accreditato direttamente sul conto corrente dell’intestatario.

Parlando della dematerializzazione dei buoni cartacei, questo processo è consentito secondo le modalità stabilite dalle Poste Italiane, a patto che il titolo da dematerializzare e il Libretto Postale o il conto corrente BancoPosta destinato al regolamento siano intestati alla stessa persona.

La richiesta di dematerializzazione può essere effettuata fino a 2 mesi prima della scadenza naturale del buono.

Dove si vede la scadenza dei Buoni fruttiferi postali?

Per quanto riguarda la verifica della scadenza dei buoni fruttiferi postali, è di fondamentale importanza tenerla sempre presente. Una volta che il termine di prescrizione è trascorso, non sarà più possibile incassarli. Prestare attenzione a questo dettaglio è essenziale per non perdere l’opportunità di riscuotere il proprio investimento.

Come si legge sul sito delle Poste Italiane:

“I Buoni cartacei emessi fino al 13 aprile 2001 si prescrivono in favore del Ministero dell’economia e delle finanze; l’importo dei Buoni cartacei prescritti emessi dal 14 aprile 2001, invece, in base alla normativa sui depositi dormienti, è versato al Fondo istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze”.

Dove si vede la scadenza? A partire dal 2009, la scadenza dei buoni fruttiferi cartacei è indicata sul fronte del titolo stesso.