Nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri del martedì 26 marzo, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha introdotto un decreto improvviso, al di fuori dell’agenda ufficiale, per apportare ulteriori cambiamenti al regime del Superbonus 110%, alla cessione del credito e allo sconto in fattura, probabilmente per l’ultima volta.
Questo decreto, che è stato definito come “fuori sacco” nel linguaggio informale, ha effettuato una serie di modifiche importanti riguardanti il Superbonus, inclusa la sospensione della possibilità di sconto in fattura e cessione del credito, con l’obiettivo di stabilizzare le finanze pubbliche e controllare gli abusi.
Superbonus 2024, stop sconto in fattura e cessione del credito
Il Ministro Giorgetti ha dichiarato che il decreto mira a eliminare le rimanenti opportunità per ottenere sconti in fattura o cedere il credito in alternativa alle detrazioni fiscali, per prevenire comportamenti illeciti eccessivi.
È stato evidenziato che il testo finale del decreto dovrà chiarire questi cambiamenti in modo da non penalizzare i cittadini che stanno ancora beneficiando del Superbonus per lavori di ristrutturazione.
Attualmente, il Superbonus è principalmente utilizzato per interventi nelle zone colpite da terremoti, per progetti delle organizzazioni non profit e per migliorare l’accessibilità per i disabili.
Tuttavia, mentre alcuni progetti continueranno a beneficiare del Superbonus al 70%, molti altri non potranno più usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura per i futuri lavori, e dovranno coprire direttamente i costi.
Superbonus, cosa cambia?
Secondo Federica Brancaccio, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, è necessario attendere il testo ufficiale del decreto per comprendere appieno le sue implicazioni, specialmente per i progetti già avviati e quelli legati alle zone terremotate.
Inoltre, il decreto elimina la possibilità di sanzioni ridotte per mancate comunicazioni relative al Superbonus entro il 15 ottobre e introduce una comunicazione preventiva per monitorare anticipatamente le transazioni, oltre a stabilire che i crediti saranno detratti prima dei debiti iscritti nelle cartelle esattoriali.
Infine, si prevede una restrizione ulteriore alla cessione del credito Ace, a causa di segnalazioni di un uso fraudolento e della sua eliminazione dalla riforma fiscale in corso.