Tassi usura secondo trimestre 2024: con la pubblicazione del decreto ministeriale n. 0024969 del 21 marzo 2024 il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha comunicato quelli che sono i nuovi tassi soglia che saranno in vigore durante il corso del secondo trimestre dell’anno in corso, ovvero nel periodo compreso tra il mese di aprile 2024 ed il mese di giugno 2024.

Durante il corso di tutto questo periodo, infatti, la Direzione V del Dipartimento del Tesoro del MEF ha fissato dei tassi che una volta superati comporteranno la nomenclatura di interessi usurari.

Il suddetto decreto, nello specifico, il quale sarà pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana entro il termine del 31 marzo 2024, contiene i Tassi Effettivi Globali Medi (TEGM) per le operazioni creditizie, ovvero relativi ad esempio a:

  • le aperture di credito in conto corrente;
  • gli scoperti;
  • i finanziamenti;
  • il leasing;
  • i mutui;
  • i prestiti;
  • il credito revolving;
  • altre tipologie di finanziamento o di prestito.

Tutti coloro che sono interessati a questi due nuovi decreti ministeriali hanno la possibilità di venire a conoscenza di tutti i rispettivi dettagli anche all’interno del sito web ufficiale del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), nell’apposita pagina online che si riferisce, per l’appunto, alle operazioni creditizie e ai tassi usurari.

Senza indugiare ulteriormente, dunque, andiamo subito a vedere insieme quali sono i nuovi tassi usura del secondo trimestre 2024, nonché tutte le informazioni che sono state pubblicate da parte del MEF all’interno del decreto ministeriale del 21 marzo 2024.

Tassi usura secondo trimestre 2024: il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze con le nuove soglie per il periodo compreso tra aprile e giugno

Le informazioni che sono state pubblicate all’interno del decreto ministeriale che abbiamo citato durante il corso del precedente paragrafo entreranno in vigore a partire dal 1° aprile 2024 e continueranno a produrre i propri effetti fino al 30 giugno 2024.

In base a quanto viene definito all’interno dell’art. 2, comma 1, della legge n. 108 del 7 marzo 1996, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato quelli che sono i Tassi Effettivi Globali Medi (TEGM) praticati da parte delle banche e degli altri intermediari finanziari per quanto riguarda il quarto trimestre dell’anno precedente, ossia il periodo che va dal 1° ottobre 2023 e il 31 dicembre 2023.

Questi importi, nello specifico, devono essere aumentati di un quarto e di un ulteriore margine di 4 punti percentuali, ottenendo così i tassi usura relativi al secondo trimestre 2024, in base alle disposizioni legislative che sono contenute all’interno dell’art. 2, comma 4, della legge n. 108 del 7 marzo 1996, così come modificato dal decreto legge n. 70 del 13 maggio 2011, il quale è stato convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 12 luglio 2011.

La tabella allegata al decreto ministeriale in questione, in cui è possibile prendere visione dell’elenco dei tassi soglia previsti per il secondo trimestre del 2024, dovrà essere affissa in maniera facilmente visibile dalle banche e dagli altri intermediari finanziari all’interno delle rispettive sedi.

In base alla disciplina legislativa che abbiamo citato poco sopra e, quindi, ai fini del rispetto dei limiti previsti, le banche e gli intermediari finanziari sono tenuti a rispettare i criteri di calcolo che sono stati fissati in base alle apposite istruzioni per la rilevazione dei TEGM medi pubblicate da parte della Banca d’Italia (BdI).

A tal proposito, secondo l’ultima rilevazione statistica che è stata effettuata dalla BdI insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze, i tassi di mora stabiliti presentano le seguenti maggiorazioni:

  • i mutui ipotecari di durata ultraquinquennale presentano una maggiorazione media pari all’1,9%;
  • le operazioni di leasing presentano una maggiorazione media pari al 4,1%;
  • gli altri prestiti presentano una maggiorazione media pari al 3,1%.