È arrivata la sentenza del giudice sportivo sul caso che vede coinvolto Francesco Acerbi, autore di presunti insulti razzisti a Juan Jesus del Napoli. Il difensore dell’Inter è stato assolto dal dottor Gerard Mastrandrea per mancanza di prove certe. Per questo motivo, l’ex difensore di Sassuolo e Milan non dovrà scontare nessun turno di squalifica e sarà regolarmente a disposizione di Simone Inzaghi. Il Napoli, intanto, ha preso le distanze dalla sentenza del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea nei confronti di Francesco Acerbi e ha mostrato vicinanza al proprio tesserato, Juan Jesus, con un comunicato ufficiale.
Sentenza Acerbi, il comunicato di vicinanza del Napoli a Juan Jesus
Dopo l’inchiesta aperta dalla FIGC, è arrivata la tanto attesa decisione del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea nei confronti di Francesco Acerbi per i presunti insulti razzisti al difensore del Napoli Juan Jesus. L’accaduto, durante la sfida di San Siro, è finito al centro dell’attenzione mediatica. La FIGC ha deciso di assolvere l’ex difensore del Sassuolo. Francesco Acerbi sarà regolarmente a disposizione di Simone Inzaghi per i prossimi impegni e non dovrà scontare nessun turno di squalifica.
Il Napoli ha diramato un comunicato ufficiale in cui ha preso le distanze dal provvedimento del giudice sportivo e ha mostrato vicinanza al proprio tesserato. La nota ufficiale, dal nome “Io sto con Juan Jesus”, sottolinea anche come il club azzurro non prenderà più parte alle iniziative istituzionali contro il razzismo e le discriminazioni ma continuerà a farlo da solo. Ecco il comunicato:
Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la “giustizia” sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti. Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, “è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte…dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo”, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa”, nessuna decisione è stata assunta dalla “giustizia” sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione”.
Il “gesto” social di Juan Jesus
Oltre alla presa di posizione del Napoli, anche la vittima degli insulti razzisti, Juan Jesus, non è rimasto immobile. Il difensore brasiliano ha cambiato l’immagine de profilo su Instagram, mettendo un pugno chiuso, simbolo della lotta contro il razzismo. Il gesto del Black Power, utilizzato nei Giochi Olimpici del 1968 e ripreso negli anni recenti dal movimento Black Lives Matter, è la silente presa di posizione del brasiliano, che ha preferito, almeno per il momento, non commentare la decisione del giudice sportivo di assolvere Francesco Acerbi.