La forbice del ritrovato moderatismo in casa azzurra rischia di chiudersi definitivamente sulla testa del leader della Lega, Matteo Salvini.
Non bastava l’aria insofferente all’interno del suo Partito, i cui fondatori e non, rimproverano al segretario di aver trasformato il Carroccio in un movimento da federalista a fascista, adesso anche gli alleati di Governo iniziano a non tollerare più Salvini, un po’ per le sue uscite imbarazzanti, un po’ perché le europee si avvicinano e restano il punto più importante da tenere.
Europee, Tajani ricorda: “La sinistra l’abbiamo battuta noi”
Alle accuse del leader della Lega che dopo aver subito prima lo scotto in Abruzzo, adesso rischia un altra debacle lucana e quindi punta tutto sulle europee accusando i forzisti che cinque anni “scelsero di governare con i socialisti, con Timmermans, con von der Leyen, con Pd e M5s”, il capo della Farnesina replica:
“Siamo sempre stati coerenti. Se c’è qualcuno che ha sconfitto la sinistra a Bruxelles sono stato io perché, candidato presidente del Parlamento europeo, ho sconfitto il candidato di sinistra con una coalizione Popolari, Conservatori e Liberali. Abbiamo una posizione diversa (con Macron) sull’invio dei militari ma c’è il Trattato del Quirinale che lega l’Italia alla Francia”.
Tuttavia Antonio Tajani evita di esacerbare le polemiche in nome della coalizione per le prossime tornate elettorali, soprattutto in Basilicata, dove conta di confermare il forzista Bardi.
“Siamo in campagna elettorale per le europee. I toni forti sono un’identificazione delle singole forze politiche. Gli elettori non ci vogliono in polemica”.
Meloni replica a Salvini dopo le accuse di Le Pen, ma rimanda lo scontro a dopo le Europee
Sono giorni che si vocifera di rimpasti e screzi tra la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il suo vicepremier Matteo Salvini, anche ieri entrambi in Basilicata da un fronte – Matera e Potenza – nelle stesse ore, ma senza incontrarsi.
Salvini ha ‘lasciato’ che durante la sua kermesse la sua alleata e premier venisse pubblicamente attaccata da Marine Le Pen, Meloni ha voluto soprassedere, ma avverte:
“Siamo tutti in campagna elettorale e le campagne elettorali io le capisco. Ma dividerci è l’unico favore che possiamo fare alla sinistra”.
Tuttavia non mancherà una resa dei conti finale, dopo il voto europeo, non è stato affatto gradito lo scroscio di applausi leghisti alla leader del Rassemblement National, ne dal partito di Fratelli d’Italia ne dalla loro leader.