La paura e l’allarme sono tali e tanti che anche la Corea del Nord, paese iperprotettivo nei confronti dei suoi confini, ha deciso di chiuderli ancora una volta alle persone provenienti dal Giappone. Il Sol Levante sta affrontando uno streptococco i cui sintomi portano alla cancrena e alla necrosi dei tessuti infetti.
In Giappone il NIID (Istituto Nazionale delle Malattie Infettive) ha ricevuto 378 segnalazioni dall’inizio del 2024, principalmente riguardanti persone under 50. Molti medici raccomandano prudenza e di curare l’igiene delle mani.
Giappone, shock da streptococco ‘carnivoro’, cresce l’allarme
I primi mesi del 2024 hanno confermato che in Giappone esiste un caso legato allo Streptococco di gruppo A, più in particolare alla “sindrome da shock tossico streptococcico” (Stss). Delle 47 prefetture in cui è suddiviso il paese, 45 hanno registrato casi da Stss: ben 378 secondo l’Istituto Nazionale delle Malattie Infettive (NIID).
Nel 2023 i casi furono 941: su 65 pazienti di età inferiore ai 50 anni a cui è stata diagnosticata la Stss, un terzo è deceduto, pari a 21 casi. Il tasso di mortalità quindi è elevato e c’è la preoccupazione che quest’infezione possa diffondersi anche in Europa.
Il NIID è ancora alla ricerca delle cause specifiche che portano allo sviluppo dello streptococco “carnivoro”, definito così perché può portare cancrena nei tessuti infetti e necrosi dei tessuti connettivi che coprono i muscoli. I ceppi di batteri sono tanto infettivi che la Corea del Nord, che doveva ospitare la nazionale di calcio maschile giapponese per le qualificazioni ai Mondiali 2026, ha deciso di annullare unilateralmente il match.
I rischi per la salute e la protezione dallo streptococco killer
I sintomi iniziali della STSS sono mal di gola, febbre, diarrea, vomito e letargia; se nei bambini il più delle volte lo streptococco di gruppo A può portare a mal di gola, negli adulti sopra i 30 anni può diventare mortale. Nei casi meno gravi, l’infezione si risolve in 3/4 giorni.
Il batterio entra nel flusso sanguigno e nel liquido spinale, dove in genere i batteri non possono essere rilevati: ciò porta ad un’improvvisa diminuzione del funzionamento di molti organi. Anche se il processo di infezione non è ancora noto, molti medici hanno indicato che il batterio infetta i pazienti attraverso le ferite sulle mani e sui piedi.
Takashi Nakano, professore di malattie infettive alla Kawasaki Medical School, ha indicato quali possono essere le misure più efficaci per evitare che il batterio possa portare alla morte:
Ci sono molte cose che non sappiamo, ad esempio il motivo per cui il batterio diventa mortale. Dovrebbero essere prese le normali misure per prevenire le malattie infettive, come lavarsi le mani e mantenere pulita una ferita.
Nel caso in cui una persona mostrasse i sintomi prima elencati (come anche il gonfiore dell’arto ferito), Nakano suggerisce di contattare al più presto un medico e di recarsi in un ospedale per un trattamento adeguato. In più, Nakano indica anche di evitare contatti con le persone infette, che con uno starnuto possono diffondere l’infezione.