In queste settimane nelle principali piazze italiane sono comparsi i banchetti per la raccolta delle firme necessarie per la presentazione delle liste per le Elezioni Europee, in programma l’8 e il 9 giugno.

Il Dl Elezioni, recentemente approvato in via definitiva alla Camera, prevede che siano raccolte 75mila firme autenticate, pari ad almeno 15 mila sottoscrizioni per ognuna delle cinque circoscrizioni previste.

I partiti interessati alla raccolta delle firme sono quelli che non hanno un gruppo o un parlamentare eletto nel nostro Parlamento e quelli che non hanno parlamentari eletti nelle circoscrizioni italiane all’Europarlamento.

Partiti italiani interessati sono Democrazia Sovrana e Popolare e Terra, Pace e Dignità.

A meno di due mesi dalla scadenza dei termini per la presentazione delle liste è quindi, iniziata una vera e propria corsa contro il tempo per raccogliere le firme necessarie. Una situazione che sta creando molte difficoltà ai partiti interessati che rischiano di essere esclusi dalla competizione elettorale.

A rischio c’è anche la pluralità della democrazia in Italia e in Europa?

Lo abbiamo chiesto a Marco Rizzo, coordinatore nazionale Democrazia Sovrana e Popolare.

Marco Rizzo: “Cambiare una legge elettorale a sei mesi dalle elezioni era una cosa mai successa prima”

D: Fino al 21 Aprile sarete in piazza per raccogliere le firme necessarie per poter partecipare alle Elezioni Europee. È una corsa contro il tempo?

R: È una cosa enorme, quindi ci troviamo in una oggettiva difficoltà. Noi ci siamo trovati a meno di due mesi dalla consegna dei documenti per le elezioni a dover raccogliere 75 mila firme autenticate. Prima erano 150 mila, poi, il Governo si è reso conto che faceva una cosa contro legge e ha diminuito della metà. Ma la metà è comunque un numero enorme, sono 15 mila firme per ognuna delle cinque circoscrizioni con la autenticazione del notaio o di un avvocato.

D: Può spiegarci cosa è successo? Cosa ha determinato la situazione attuale?

R: Intanto c’è un tema politico. Cambiare una legge elettorale dentro il termine dei sei mesi dalle elezioni è una cosa che non era mai successa. Noi avevamo la titolarità per presentarci alle Elezioni Europee in quanto avevamo la possibilità di godere dell’esonero internazionale. Poi è successa una cosa che ha determinato il venire meno di questo requisito: il Parlamento Europeo, l’8 febbraio, ha votato una risoluzione di aspra critica a tutte le formazioni, di destra e di sinistra, che hanno criticato la guerra additandole nei fatti come spie della Russia. Un pamphlet di undici pagine che è una condanna per tutte quelle forze che sono contro la guerra in Ucraina. A seguito dell’approvazione di questo documento il Governo italiano ha presentato un emendamento alla legge elettorale con cui è stato eliminato il requisito relativo all’esonero internazionale e, quindi, noi ci siamo trovati – a meno di due mesi dalla consegna dei documenti per le elezioni – a dover raccogliere 75 mila firme per poter partecipare alle elezioni.

La denuncia di Rizzo: “E’ un vulnus democratico. La vuole sapere una cosa? Il nostro sito è sotto attacco da ieri”

D: Un emendamento per escludere volutamente alcuni partiti dalla competizione non rappresenterebbe una minaccia per la pluralità della democrazia in Italia e in Europa?

R: È un vulnus democratico. Hanno fatto una norma che impedisce al nuovo di entrare e si tengono solo il vecchio. La vuole sapere una cosa? Il nostro sito è sotto attacco da ieri, dove ci sono gli indirizzi dei banchetti. È stato fatto apposta da quelli che non vogliono la nostra presenza, la nostra è una battaglia contro la guerra sia in Italia che in Europa.

Rizzo: “Chi vuole essere fuori dal coro, fuori da questa destra e da questa sinistra può darci una mano”

D: Pensa che riuscirete a raggiungere l’obiettivo delle 75mila firme?

R: Sono moderatamente ottimista. Anzi, mi lasci fare una comunicazione di servizio: si può anche firmare fino al 2 di Aprile in tutti i comuni italiani. Ci si può recare al comune chiedere il modulo e firmarlo. Fino a domenica 21 aprile, poi, ci saranno i nostri banchetti in piazza e fino al 26 aprile si potrà firmare nelle nostre sedi.

D: C’è interesse nelle persone che si avvicinano ai banchetti per le firme? Cosa vi chiedono le persone, cosa le preoccupa?

R: C’è molto interesse. I temi fondamentali sono la guerra e la pace, l’insicurezza economica. Chi vuole essere fuori dal coro, fuori da questa destra e da questa sinistra che poi nelle questioni fondamentali dicono la stessa cosa, può darci una mano.