Stop al bando del ministero degli Esteri per la cooperazione scientifica, industriale e tecnologica tra università italiane ed israeliane e le dimissioni della rettrice della Sapienza Antonella Polimeni dalla Fondazione Med-Or. Queste sono le richieste degli studenti pro Palestina che hanno occupato nella serata di ieri il rettorato per chiedere l’adozione di misure simili a quelle dell’Università di Torino dove il bando di collaborazione con gli atenei israeliani è stato bloccato.

Gli studenti hanno occupato il rettorato della Sapienza: “Stop bando Maeci”

Abbiamo occupato il rettorato ieri” racconta Federico, militante del collettivo Cambiare Rotta a Tag24 dopo tante manifestazioni la rettrice Polimeni e la governance accademica non ci hanno ascoltati“. Gli studenti della Sapienza hanno deciso da ieri di occupare il Senato accademico per portare avanti le proprie rivendicazioni: anzitutto lo stop al bando del ministero degli Esteri che scade il 10 aprile e prevede progetti di collaborazione tra gli atenei italiani e quelli israeliani e le dimissioni della rettrice Polimeni dalla Fondazione Med-Or, legata alla società pubblica Leonardo.

Vogliamo che la Sapienza non partecipi al bando Maeci che scade il 10 di aprile, il nostro Senato non dovrebbe partecipare e la nostra università non deve più essere complici del genocidio” spiega il militante di ‘Cambiare Rotta’. Secondo i manifestanti gli atenei israeliani sarebbero parte attiva nell’apartheid dei palestinesi e nel “genocidio in corso“.

“La Digos ha impedito l’ingresso della stampa”

Questa mattina nell’Aula Magna si sarebbe dovuta tenere una conferenza stampa ma la Digos non ha permesso l’entrata della stampa all’interno, racconta Federico. Gli studenti sono usciti all’esterno per spiegare le rivendicazioni e rilanciare l’evento di oggi.

Noi vogliamo risposte e finché non avremmo qui la Polimeni a confrontarsi con noi non ci muoviamo” conclude lo studente della Sapienza. Non si tratta dell’unico caso in Italia, l’Università di Torino non parteciperà al bando del Maeci dopo recenti proteste.