Se Dogecoin si trova di nuovo in una fase di crescita, sull’onda delle voci che lo vorrebbero tra i mezzi di pagamento su X, Dogecoin20 sta attirando sguardi sempre più interessati. La sua prevendita, infatti, è ancora aperta e sta ottenendo un grande successo.
Il totale raccolto sinora si avvicina ai dieci milioni di dollari, che è stato indicato come il nuovo limite massimo da conseguire in questa fase. Un obiettivo che si avvicina sempre di più, considerato come il token abbia collezionato ben 8,6 milioni di dollari in poco più di una settimana. Tanto da indurre naturalmente molti osservatori a chiedersi i motivi di questo evidente successo.
Dogecoin20: di cosa si tratta?
Dogecoin20 si affaccia al mercato con una missione ben precisa: offrire una versione migliorata della meme coin cara a Elon Musk. Una mossa molto accorta, considerato come tutto ciò che abbia a che fare con l’uomo più ricco del mondo attiri sguardi incuriositi.
Per Dogecoin20 tale assioma sembra aver funzionato alla perfezione. Il risultato della sua prevendita ha già conseguito gli obiettivi iniziali in un arco di tempo estremamente breve e si avvia a vele spiegate verso i 10 milioni di incassi.
Non a caso, per il progetto si parla ormai apertamente di FOMO (Fear or Missing Out), con molti investitori i quali si stanno affrettando per non perdere quella che è vista alla stregua di un’occasione imperdibile.
Dogecoin20 è realmente un’occasione da non perdere?
Quali sono le caratteristiche stanno sospingendo le fortune di Dogecoin20? Quella più rilevante appare, al momento, il trasbordo di DOGE sulla Ethereum Virtual Machine. Considerato come la EVM sia la blockchain che continua a fare la voce grossa in ambito DeFi, si tratta di una prima caratteristica da valutare. Soprattutto dopo l’aggiornamento Dencun che sta abbattendo le commissioni di transazione, in particolare su Optmism e altre catene layer 2 di grande successo.
Inoltre, a differenza di Dogecoin, il nuovo progetto prevede un’offerta massima pari a 140.000.000.000 di token. Ha quindi un chiaro sapore deflazionistico che potrebbe stabilizzarne il prezzo, in futuro. E, ancora, il meccanismo di consenso su cui si fonda è il Proof-of-Stake, a differenza del Proof-of-Work su cui si basa Dogecoin.
In pratica, Dogecoin20 si avvale di smart contract per offrire lo staking ai propri utenti. Chi detiene i token può infatti depositarli e ricavarsi una rendita fissa che garantisce un APY (Annual Percentage Yield) pari al 132%.
L’afflusso di capitali cinesi
Un dato molto interessante che è trapelato circa Dogecoin20 è il fatto che stia attirando molti capitali dalla Cina, in particolare da Pechino e Shangai. Una caratteristica che il token condivide con PUNDU e PUMP.
Proprio l’interesse della Cina e di altri Paesi della stessa area asiatica, sembra in grado di assicurare solide basi per l’affermazione del progetto. Un progetto che si avvale anche dell’appoggio di influencer crypto, a partire da quello di Matthew Perry, uno YouTuber il quale si è spinto a girare un video per spiegare il motivo per il quale Dogecoin20 è superiore a DOGE. Considerato come Perry vanti oltre 217mila follower, si tratta di un endorsement da non sottovalutare.
Resta naturalmente da capire se basterà lo staking, il tetto all’offerta e l’appoggio di Matthew Perry per garantire l’effettivo successo alla nuova meme coin. Si tratta infatti di un settore dove i boom e i crolli sono all’ordine del giorno, da sempre. Senza contare che in questo momento storico la nicchia in questione sta mostrando una vitalità senza fine. Basti pensare a progetti come Dogwifhat e BONK, solo per ricordare quelli che hanno calamitato l’attenzione nel corso delle ultime settimane. Considerato l’esordio, però, Dogecoin20 sembra avere le carte in regola per non sfigurare.