Franco Saba è dal 2020 sindaco di Ottana, paese del Nuorese di duemila abitanti, dove la notte fra venerdì e sabato del 16 marzo, un ordigno confezionato con almeno 3 chili di esplosivo ha devastato l’ingresso del municipio e causato danni ingenti al primo piano dell’edificio.

L’attentato non è stato mai rivendicato ma il Primo Cittadino che ha ricevuto la solidarietà bipartisan è stato chiaro già il giorno dopo, il Viminale deve dare un segnale:

“Deve venire il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, qua a Ottana o a Nuoro, dove vuole, perché se questa cosa degli attentati contro i Comuni prende piede, nelle zone interne della Sardegna non rimarrà un solo amministratore. Senza un segnale forte del governo si rischia un pericoloso effetto domino”. 

Rosato (Azione): “Perché Piantedosi non è venuto?”

Stamattina una riunione, convocata dal Prefetto di Nuoro, Giancarlo Dionisi, con i Sindaci del territorio alla quale però il ministro non ha partecipato, tanto che è stata presentata una interrogazione da parte di Ettore Rosato per il suo partito Azione dove a Piantedosi si chiede:

“Perché non abbia avuto la sensibilità di venire immediatamente in Sardegna per portare la solidarietà alla popolazione di Ottana, dopo il gravissimo attentato subito nel palazzo comunale, né abbia partecipato personalmente alla riunione con i 100 Sindaci del territorio, prontamente convocata dal Prefetto di Nuoro”.

Con l’interrogazione Azione ha anche chiesto quali iniziative il ministro intenda adottare per evitare che si ripetano i gravi atti intimidatori contro le amministrazioni locali del territorio. 

La bomba davanti al Comune, ultimo ‘attentato’ nel 2010

L’ordigno collocato davanti all’ingresso del Municipio è esploso danneggiando gli interni del Comune. Saba era vicesindaco nel 2010, quando spararono tre fucilate contro l’abitazione dell’allora primo cittadino Giampaolo Marras, presente in quel momento in casa con moglie e figli piccoli, che annunciò le dimissioni, poi ritirate, anche dopo l’intervento del ministro dell’Interno dell’epoca, Roberto Maroni e una volta che furono fermati i presunti responsabili.