Dall’INPS arrivano chiarimenti riguardo al pagamento ADI. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale spiega che non ci saranno sorprese per coloro che rientrano in una specifica casistica. Vediamo insieme a chi arriva la ricarica il 27 marzo 2024.

INPS pagamento ADI

 Molti dei beneficiari dell’ex Reddito di cittadinanza che hanno presentato domanda per il nuovo sussidio statale, denominato Assegno di inclusione, sono attualmente in lista d’attesa per il pagamento del mese di marzo 2024.

Numerosi sono anche i percettori dell’Assegno di inclusione che, regolarmente in linea con gli accrediti, hanno già ricevuto la prima e la seconda mensilità relative all’ammortizzatore sociale. Per le prossime ore, sono in attesa della terza ricarica sulla Carta di inclusione. È importante ricordare che i beneficiari ricevono un sostegno economico finalizzato a garantire supporto alle famiglie in difficoltà.

Si tratta di una misura nazionale che ha sostituito il Reddito di cittadinanza, con l’obiettivo di contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale. Lo scopo dell’ADI rimane quello di collocare gli ex percettori del Reddito di cittadinanza nel mondo del lavoro, tramite l’adesione a percorsi di formazione professionale mirati al reinserimento sociale, culturale e formativo.

Il potenziamento dell’inclusione sociale è il punto centrale per accedere al beneficio. L’INPS eroga l’ADI previa presentazione di un’apposita domanda da parte di uno dei componenti del nucleo familiare, che includa minori, disabili o persone di 60 anni di età, seguita dalla sottoscrizione del Piano di Azione Disabilità (PAD). Il legislatore ha previsto requisiti specifici per l’accesso allo strumento, tra cui criteri di cittadinanza, soggiorno e residenza.

È importante notare che l’Istituto ha erogato il beneficio nelle date del 26 gennaio, 15 e 29 febbraio a favore delle famiglie.

Quali documenti presentare per completare la domanda ADI?

 In una recente nota pubblicata il 15 marzo 2024, l’INPS ha spiegato la presenza dei primi pagamenti, ossia della prima mensilità dell’Assegno di inclusione (ADI), a favore delle famiglie in regola con il Patto per l’attivazione digitale (PAD) e con la richiesta presentata lo scorso 29 febbraio.

Nello stesso periodo, sono stati accreditati anche i pagamenti relativi alle richieste presentate in ritardo, ma comunque con richiesta presentata entro la fine di febbraio, per cui l’accredito previsto corrisponde alla mensilità di marzo.

In un messaggio pubblicato il 14 marzo, l’Istituto ha reso note le date di accredito previste per la terza mensilità del 2024, ovvero quelle corrispondenti al mese di marzo.

Per i nuovi beneficiari dell’ADI, la corresponsione della terza mensilità viene confermata tramite sms o email. Intorno al 15 marzo, molti nuovi beneficiari dell’ADI hanno ricevuto l’invito da parte dell’INPS di recarsi presso gli uffici postali di Poste Italiane per ritirare la Carta di Inclusione, con le somme spettanti già accreditate.

Per quanto riguarda l’aggiornamento dell’indicatore ISEE, l’INPS ricorda che a partire dal mese di marzo i beneficiari dell’Assegno di inclusione devono risultare in regola con tale adempimento (circolare n. 835/2024), previa sospensione della richiesta.

Ed è questo il motivo principale per cui molti percettori si sono visti sospendere la pratica dell’Assegno di inclusione.

INPS: quando arriva il pagamento ADI?

L’INPS ricorda che la terza mensilità del mese di marzo sarà corrisposta mercoledì 27. I pagamenti successivi sono previsti nelle seguenti date:

  • Venerdì 26 aprile 2024;
  • Martedì 28 maggio;
  • Giovedì 27 giugno;
  • Sabato 27 luglio.”

In conclusione, l’Assegno di Inclusione (ADI) rappresenta un importante passo avanti nel sostegno alle famiglie in difficoltà, una misura che promuove l’integrazione sociale e il reinserimento lavorativo. Le date di pagamento fornite dall’INPS indicano una costante attenzione verso i beneficiari, garantendo continuità nell’assistenza economica. Tuttavia, è fondamentale rispettare gli adempimenti previsti dalla legge per evitare interruzioni nell’erogazione del beneficio.