Lacrime amare che solcano il viso di Vinicius quando si parla di razzismo. Anche chi ha le spalle larghe cede ad un certo punto, la cattiveria è un veleno che si insinua inesorabile e lascia il segno, anche al migliore dei combattenti. L’attaccante del Real Madrid e del Brasile è uno di questi, ma ha dovuto sopportare tanto, troppo male.

Fino a cedere, così come successo durante la conferenza stampa di viglia di Spagna-Brasile, amichevole organizzata ad hoc proprio per combattere questa piaga sociale. Il motto è “Una sola pelle, una sola identità“. Concetto chiaro alla maggior parte dei tifosi, tranne per chi si professa tale ma in verità è pervaso dall’ignoranza.

Che porta a tirare fuori cattiveria gratuita. Vinicius ha sopportato, ma non ha retto più, piangendo di fronte alla sala stampa, lanciando poi l’allarme: “Ho sempre meno voglia di giocare“.

Lotta contro il razzismo, Vinicius in lacrime

Nella sua testa Vinicius mai avrebbe pensato di dover affrontare un amichevole per poter lanciare un messaggio contro il razzismo. Invece è così, e il dolore che provoca nell’animo dell’attaccante del Real Madrid è indicibile. Ha lottato, ci ha messo la faccia, ha risposto a tono a chi lo attaccava solo per il colore della pelle.

Ma alla fine ha ceduto anche lui, non ce l’ha fatta. Tutto è successo durante la vigilia di Spagna-Brasile, amichevole contro il razzismo. Durante la presentazione escono sette parole precise dalla bocca di Vini: “Ho solo voglia di giocare a calcio“. Silenzio, da lì il pianto del brasiliano che sembra inconsolabile.

Un momento in cui il giocatore si sente solo, ma gli applausi della sala stampa dimostrano che non è così, che questa battaglia la si affronta tutti insieme. Ha poi continuato Vinicius: “Io voglio solo giocare a calcio, ma non posso. Perché sento che devo lottare per tutti i neri del mondo che non hanno voce e che soffrono il razzismo sulla propria pelle tutti i giorni. E non si possono difendereIo so cosa vuol dire, l’ho vissuto: mio padre cercava lavoro, ma se per un posto era in concorrenza con un bianco il lavoro lo davano al bianco”.

Poi la frase: “Mi sento sempre più triste, ho sempre meno voglia di giocare. Nessuno mi sostiene“. Questo perchè non vede sanzioni ad hoc per situazioni di questo tipo: “La mancanza di sanzioni è la cosa che mi frustra di più, che tutta quella gente se ne vada senza che succeda nulla senza aver fatto nulla. Vorrei che i bambini non dicessero quelle cose, perché è vero che da bambino non sapevo cosa fosse il razzismo”.

La lotta in Spagna contro il razzismo

Non è nuovo a questi episodi Vinicius. In Spagna è stato bersagliato da questi cori dai tifosi del Valencia, Vini all’epoca li affrontò a muso duro senza risparmiarsi. E’ successo di nuovo quest’anno, ma l’attaccante brasiliano ha risposto nel modo migliore, segnando contro di loro e zittendoli. Episodi di razzismo anche contro l’Osasuna, con il Real che ha presole sue difese con un duro comunicato.

Ma Vini vuole che tutto questo non accada più: “Non penso che la Spagna sia un Paese razzista, però sì che ci sono tanti razzisti in Spagna, e molti di loro vanno allo stadio. La Liga sta cercando di migliorare le cose, ma in Spagna il razzismo non è un delitto e la cosa ovviamente complica tutto. Al momento i razzisti in Spagna sanno di essere impuniti, bisogna togliere loro questa sicurezza e gli episodi diminuiranno, ci penseranno su due volte”.

Via dalla Liga? Mai: “Non ho mai pensato di andar via dalla Liga perché così facendo gliela darei vinta, è ciò che vogliono i razzisti. No, voglio restare qui, vincere e segnare così che questa gente veda la mia faccia da tutte le parti. Devo parlare per tutti quelli che non hanno voce”.